di Eleonora Di Trapani
Una coproduzione Franco-Italo-Romena-Belga che ha sorpreso il pubblico positivamente, un film piacevole per la simpatia e la delicatezza dei toni racconta la vicenda di un osannato e talentuoso direttore dell’orchestra Bolshoi di Mosca allontanato in epoca comunista per essersi rifiutato di licenziare alcuni musicisti ebrei.
Venticinque anni dopo l’uomo lavora ancora in teatro, ma come custode, e aiuta la moglie a movimentare finte manifestazioni d’orgoglio ex-comunista. Un giorno, intercettato tramite fax un invito da parte del teatro Chatelet di Parigi per l’orchestra ufficiale, decide di riscattarsi dalle umiliazioni fin lì subite e con l’inganno accetta lui l’ingaggio.
Inizia così la ricerca dei vecchi compagni di concerto che riunisce insieme ancora una volta, inserendo anche qualche improbabile new entry. E’ la storia di un uomo e del suo passato, ma soprattutto la storia della musica, la sua passione e ossessione, in particolar modo per risuonare quel concerto di Tchaikovsky brutalmente interrotto dai comunisti 25 anni prima.
Il regista Radu Mihaileanu, noto al pubblico per Train de vie – Un treno per vivere (1998), riesce ancora una volta a commuovere il pubblico per la sua sensibilità e proprio il momento finale del concerto e la potenza della musica si traducono in un perfetto climax che riesce ad esternare tutta la forza delle emozioni che solo la grande musica sa esprimere. Un film assolutamente consigliato.
Fonte: Palermo Blog Sicilia
martedì 6 aprile 2010
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