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martedì 17 giugno 2008

Clandestini. Barrot (Ue) contro aggravante, poi precisa


"Mi riferivo ai cittadini comunitari". Audizione al Parlamento Europeo

Bruxelles - 17 giugno 2008 - Non si può aggravare una pena per la situazione di irregolarità della persona. Il commissario Ue alla Giustizia Sicurezza e Libertà, Jacques Barrot, ha risponsto così ieri ad una domanda dell'eurodeputato Giusto Catania del Prc durante la sua audizione davanti alla commissione Libertà civili del Parlamento europeo. Per il successore di Franco Frattini una simile ipotesi è "contraria al diritto europeo". Le parole, che sono state accolte da un applauso da vari europarlamentari, hanno suscitato l'immediata reazione di soddisfazione dello stesso Catania, della verde Monica Frassoni e di Claudio Fava (Sinistra democratica), i quali hanno chiesto che le norme del governo italiano vengano messe in regola con quelle europee, alla luce di quanto dichiarato dal commissario Ue. Poco dopo però Barrot ha lasciato l'aula della commissione parlamentare per incontrare i giornalisti e in quella sede ha precisato che le sue parole erano da riferirsi ai cittadini europei. "Non si può avere discriminazione a causa della nazionalità e questo è tutto", ha spiegato Barrot, sottolineando di riferirsi ai cittadini dei paesi Ue. Successivamente in una nota Barrot ha fissato alcuni paletti: la scelta di considerare come reato l'immigrazione clandestina é di competenza degli stati Ue, non è possibile aggravare una pena inflitta a cittadini europei in base soltanto al criterio della nazionalità. Infine per quanto riguarda i cittadini extraeuropei l'introduzione di un'aggravante di pena legata alla clandestinità dovrebbe essere oggetto di un esame approfondito alla luce dei diritti fondamentali. "Niente impedisce tuttavia che alla pena inflitta a causa di un reato venga aggiunta un'altra pena distinta inflitta a causa delle presenza illegale sul territorio dello Stato membro", ha affermato Barrot nella nota. Il commissario Ue, che ha già incassato il via libera unanime dei coordinatori politici in commissione e il cui gradimento verrà votato mercoledì dall'aula, ha anche fatto riferimento al naufragio nelle acque libiche. "Sono altri morti -ha detto il commissario Ue - altre persone che cercano di immigrare in Europa, a volte sfruttate dai trafficanti".
Fonte: Stranieri in Italia.

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