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venerdì 20 giugno 2008

L'accoglienza milanese nonostante gli sgomberi di De Corato

E’ un adolescente Rom la nuova promessa della Scala di Milano: un film racconta la tenera storia Milano ha ancora il cuore in mano capace di accogliere con un pizzico di umanità tutta quella massa di povera gente che la raggiunge pur di raccogliere qualche briciola del tanto decantato benessere della più ricca città italiana? La domanda, non retorica, è stata posta dal cardinale Tettamanzi ai cattolici ambrosiani il giorno dopo lo sgombero coatto del campo nomadi di Via Barzaghi. Proprio a quel campo è legata una storia, che ci accingiamo a raccontarvi, che dimostra come, nonostante gli ossessionanti richiami del Vicesindaco meneghino De Corato (Partito delle Libertà) e del Presidente della Provincia Penati (Partito Democratico) alla tolleranza zero nei confronti della razza Rom, ci siano ancora dei margini di speranza. Questa è la storia di Loredana, adolescente nomade che grazie alla famosa circolare Fioroni ha potuto frequentare con profitto le scuole medie inferiori nella metropoli lombarda. Quando era libera dagli studi Loredana, con altri suoi parenti, suonava in un’orchestrina da strada, gli Unza, costituita interamente da gitani nelle vie e piazze di Milano. Casualmente, leggendo un suo diario dimenticato a scuola, le insegnanti ed il preside della scuola media frequentata dalla piccola nomade vennero a conoscenza del sogno nascosto di Loredana: diventare ballerina alla Scala. Dal momento che Loredana dimostrava una stoffa da danzatrice non indifferente una parte della Milano intellettuale decise di adottarla: un giornalista e scrittore, Claudio Bernieri, girò immediatamente un film neorealista sulla tenera storia della giovane intitolato“ Miracolo alla Scala”, già nel titolo richiama l’altro grande lungometraggio degli anni cinquanta intitolato “ Miracolo a Milano”, un’insegnante di ballo l’adottò immediatamente e, sostenendola finanziariamente, le permise di iscriversi alla scuola di ballo del maggior teatro italiano. Loredana viveva però nel campo di Via Barzaghi e nei mesi scorsi si temette che lo sgombero coatto ne potesse pregiudicare il cammino artistico. Il film di Bernieri intanto divenne un caso in mezz’Europa: dapprima proiettato al canale principale della televisione pubblica romena, ben presto fu venduto ad altre televisioni di paesi dell’Unione europea. Solamente in Italia la vicenda di Loredana passò sotto silenzio e se non fosse stato per il settimanale Tempi, che ha spinto gli organizzatori del Festival dell’Amicizia dei Popoli di Rimini a programmarne la proiezione, nessuno se ne sarebbe accorto. Non era un film “ politically correct” rispetto al nuovo clima instauratosi in Italia: molto più rassicurante “ Il Resto della Notte” di Munzi. Ora invece grazie ad alcuni giornalisti coraggiosi la storia di Loredana, che rinnova il mito della Milano aperta ed accogliente, è venuto alla luce. L’adolescente è riuscita a conseguire la licenza media e continua gli studi alla scuola di ballo della Scala: nonostante certi proclami nella settima potenza industriale del mondo c’è ancora chi vuole permettere a chi è meno fortunato degli altri di sognare e si rifiuta di leggere la realtà in maniera distorta e preconfezionata.
Sergio Bagnoli

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