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lunedì 9 giugno 2008

Romania: l'Italia costruira' impianti nucleari di terza generazione


Esteri Enel ha acquisito il controllo della maggiore compagnia elettrica romena
Fruttuoso viaggio in Romania del Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola

Bucarest, 7 giu.- Proprio mentre a Krsko in Slovenia pare si sia sfiorata una tragedia nucleare dalle conseguenze ambientali inimmaginabili, un po’ più a sud, a Bucarest per la precisione, il ministro per lo Sviluppo economico, il ligure Claudio Scajola, incontrava il primo ministro romeno Calin Popescu Tariceanu con il quale concludeva un accordo in base al quale sarà Ansaldo Nucleare, del Gruppo Finmeccanica, il partner di minoranza del consorzio partecipato che, a far data dall’anno prossimo, avrà il compito di costruire i reattori 3 e 4 presso la centrale nucleare di Cernavoda, nel sud romeno. Scajola ha ottenuto questo successo grazie all’impegno pluriennale in Romania delle grandi aziende italiane nel campo dell’impiantistica e dell’erogazione di servizi che, nel corso degli anni, hanno saputo farsi apprezzare dai nuovi governanti romeni grazie alla loro serietà. "Grazie alla sinergia esistente tra Ansaldo ed Enel è stato possibile raggiungere questo successo", ha sottolineato il ministro Scajola che ha fatto balenare la possibilità di una prossima partecipazione della maggiore società elettrica italiana nel consorzio che gestirà l’impianto. Cernavoda, e nella fattispecie i suoi reattori 3 e 4, è una centrale nucleare della cosiddetta terza generazione, della generazione successiva a quella di Krsko tanto per intenderci, assolutamente sicura. Il consorzio che la costruirà sarà partecipato al 60% dalla canadese Aecl ed al 40% dalla genovese Ansaldo: due aziende leader nel “ Know- how” specifico che offrono tutte le garanzie affinché i lavori siano condotti a regola d’arte. Da parte sua Enel, in attesa di partecipare, entrando in consorzio con altri colossi energetici europei, ha fatto massicciamente il suo ingresso nel mercato romeno dell’energia, un mercato in grande espansione se si considera che alcuni analisti mondiali prevedono che nel prossimo decennio la Romania presenterà un aumento del Pil annuo pari al 5%.Enel ha infatti completato l’azione di controllo della maggiore azienda energetica romena, l’Electrica Muntenia Sud che fornisce l’elettricità alle maggiori città del paese, compresa la capitale Bucarest. Il governo Tariceanu da parte sua, vendendo alla nostra azienda il 64% del pacchetto azionario di Ems, ha conseguito agli occhi dell’Europa un importante successo, riuscendo nella più grande privatizzazione di un azienda pubblica mai effettuata sotto di lui. Nel contempo, come ha sottolineato Claudio Scajola presente alla firma del contratto tra i due erogatori di energia, l’Italia è entrata a pieno titolo nel mercato energetico del quadrante sud- orientale d’Europa in una posizione di privilegio. Da oggi sino al 2015 infatti, anno in cui dovrebbero essere in funzione tutti e quattro i reattori nucleari di Cernovoda, Enel intende investire in Romania un miliardo di Euro e mettere nel frattempo in esercizio una centrale a carbone, la cui costruzione è quasi terminata, nella città di Braila, costruirne una simile a Galati nonché impegnarsi nello sviluppo di impianti di produzione di energia eolica in Dobrogea. Come si vede un’offerta assolutamente diversificata. In Romania sostanzialmente si stanno svolgendo le prove generali per uno sviluppo energetico dell’Italia che comprenda non solo la ricerca nel campo delle energie alternative ma pure il ricorso al nucleare, considerato che il ministro Scajola intende partecipare alla cerimonia della prima pietra di una nuova centrale nucleare in Italia entro il 2013. (Sergio Bagnoli)
Fonte: La Voce.

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