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mercoledì 4 giugno 2008

Romania, crescita economica sopra il 5% fino al 2020

Roma 03/06/2008

Roma, 3 giu. (Apcom) - L'economia romena corre, e continuerà a crescere a ritmi sostenuti fino al 2020. Secondo le previsioni del governo di Bucarest, il Pil supererà la media del 5% per altri 12 anni, e il rallentamento previsto a partire da quest'anno non influenzerà il dato finale, che rimarrà più alto della media europea. Un quadro che conferma le ambizioni romene di diventare il nuovo 'motore di crescita' dell'Unione europea. Queste stime trovano inoltre sponda a Bruxelles, dove Eurostat ha pubblicato oggi i dati del primo trimestre 2008, mettendo, di fatto, alla pari i ritmi di crescita slovacchi con quelli romeni. Secondo il governo romeno il tasso di crescita rallenterà a partire da quest'anno, ma si tratterà di una frenata relativa, soprattutto se confrontata con il resto del panorama europeo e 'nuovoeuropeo'. Dopo un aumento del 6,1% registrato nel periodo 2001-2007 il Pil romeno si attesterà a un + 5,9% nel 2008-2013 e a +5,5% nel 2014-2020. Dati di tutto rispetto che permetteranno alla Romania di ridurre anche l'inflazione, a livelli molto alti in questa prima fase dell'anno, e di far crescere gli standard di vita. L'Eurostat conforta questo ottimismo sottolineando la sorpresa-Romania. Da gennaio a marzo, nonostante Bucarest non abbia ancora fornito i dati trimestrali, il Pil romeno rincorre e praticamente raggiunge Bratislava, ad un ritmo di crescita superiore all'8%. I dati annui della crescita romena, infatti, parlano chiaro: il tasso di sviluppo è balzato all'8,2% rispetto al +6,6%, +5,7% e +5,7% dei tre trimestri precedenti, sottolinea Bruxelles mettendo Bucarest e Bratislava tra i "buoni" in netta contrapposizione con i Baltici che stanno registrando una dura crisi. Il governo romeno ha inoltre presentato le previsioni per l'inflazione e per i salari medi. L'indice dei prezzi al consumo, che ha superato l'8% nei primi mesi dell'anno, scenderà a picco nei prossimi anni fino a raggiungere una media del 2% tra il 2015 e il 2020, in perfetta corrispondenza con i criteri di Maastricht che permetteranno al Paese di adottare l'euro nel 2014, come vorrebbe il governo e come ha ribadito il presidente Traian Basescu. L'inflazione, però, rimarrà alta per tutto il 2008 e dovrebbe chiudere l'anno al 7,5% mancando di molto il target del 4% stabilito all'inizio dell'anno dalla Banca centrale romena. Buone notizie anche per i lavoratori romeni che vedranno raddoppiare il proprio stipendio medio entro il 2020. Secondo le stime del governo, infatti, la busta paga salirà dagli attuali 415 euro a 1.014 euro nel 2020. Merito dell'aumento della produttività e della produzione industriale, in particolare in settori come l'edile e il bancario. La Romania, quindi, si propone - dati alla mano - come uno dei nuovi motori dell'Europa. I fatti parlano da soli. Gli investimenti esteri diretti in Romania raggiungeranno quest'anno i 7,8 miliardi di euro e sempre più compagnie, soprattutto del settore auto, scelgono il Paese per i propri investimenti. La forza di Bucarest risiede in un rapporto ancora vantaggioso tra costo del lavoro e produttività, nella centralità del Paese per i mercati europei e anche nella flat tax al 16% che nonostante le critiche di Bruxelles il governo romeno ha mantenuto in vita.
Fonte: Apcom

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