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giovedì 19 giugno 2008

Nessuna persona è illegale: Biella, 21 giugno


ApertaMente Vi invita ad aderire all’appellolanciato dal comitato
NESSUNA PERSONA E’ ILLEGALE - BIELLA
Per aderire:www.nessunoillegale.altervista.org
nessunuomoillegale@gmail.com

IL COMITATO NESSUNA PERSONA E’ ILLEGALE - BIELLA

Vi invita a sottoscrivere il presente appello Fermarsi. Bisogna fermarsi un attimo, e riflettere
La storia dovrebbe insegnare, eppure si ripete. Ogni volta che un gruppo umano, una minoranza, viene esclusa, additata come colpevole, si perde un pezzo di dignità. Ogni volta, si semina un po’ di quell’odio che domani farà soffrire altri, o tutti; ogni volta, senza accorgersene, si educa chi è più giovane a credere che la forza risolverà i suoi problemi, a cercare nell’altro, nel più debole, un capro espiatorio che illuda di essere vivi e potenti. Al contrario, è una strada che porta ad essere più vigliacchi e insicuri. L’abbiamo già visto, più volte...Ogni volta c’è una scusa, apparentemente convincente: la difesa di un’identità – che è qualcosa in continuo mutare – o della propria cultura – che si svuota di significato quando è usata per offendere – o altro, che poi guardando indietro, dopo le sofferenze, non si riconosce più.


Oggi la scusa è l’agognata, illusoria, sicurezza: a guardar bene fa un po’ sorridere...Siamo sempre meno ricchi, con meno prospettive, più rifiuti tossici, meno diritti, più malattie, meno servizi, più paure. In realtà c’è chi negli ultimi 15 anni s’è arricchito sulle nostre spalle, agenzie finanziarie, istituti di credito, banche, assicurazioni, immobiliari e tanti rispettabili figuri; anche le associazioni di stampo mafioso non se la passano male. Nel frattempo gli italiani hanno sempre più debiti, più frustrazioni, meno serenità; di fronte al vuoto della nuova generazione, figlia dell’illusione del benessere a tutti i costi, ci chiediamo attoniti nei salotti televisivi da dove nascerà mai quest’assenza d’ideali e di valori. Si potrebbe continuare a lungo… No, in effetti non c’è sicurezza, di nulla.
Solo che in tutto ciò, gli stranieri non c’entrano.

Abbiamo fatto tutto da soli.
Allora delle due l’una: o ci hanno bollito il cervello e non ce siamo ancora resi conto, oppure è troppo difficile prendersela con chi ha le responsabilità (tra cui noi stessi) mentre è molto più semplice farlo con chi sta peggio. Solo che non risolve nulla. E anche questo, l’abbiamo già visto.

Sapete? Ci hanno ingannato. Pensate davvero che “il Problema” degli italiani siano gli stranieri? Non vi sorge il dubbio che condurre l’attenzione a questo “problema sicurezza” ad arte ingigantito, serva a toglierla da altri più gravi e reali?Il nuovo progetto di legge “per la sicurezza”, sull’onda di una campagna mediatica che ci stanno facendo bere come acqua, stabilisce questo: una persona che lascia il proprio paese (il più delle volte a causa di un sistema di “regole” economiche che permette al nord del mondo di gestire l’80% delle risorse mondiali), e che si avventura in un viaggio spesso allucinante al solo scopo di cercare una vita decente, non appena mette piede (se riesce) sul suolo italiano, è considerato colpevole.
Penalmente. Il reato? In sostanza quello di aver osato provare ad entrare nel mondo ricco, dove può farlo solo se serve a un europeo, come forza lavoro a basso costo. Siamo al punto di non-ritorno: punire chi è colpevole di essere nato dalla parte sbagliata.
Ma non vi ricorda proprio nulla?
Ciò è palesemente contrario alla nostra costituzione, alle leggi europee, a buona parte dei principi e valori a cui affermiamo di attenerci. Che succeda in un paese che non dimentica di citare le proprie “radici cattoliche” aggiunge un pizzico di paradosso, ma anche questa è storia già vista.. .

Di questo stiamo parlando: dignità, coerenza, civiltà, rispetto dei diritti umani, termini scontati che non dicono più nulla, tranne quando c’è da mandare un SMS per pulirsi la coscienza. E’ il rispetto di ogni uomo o donna, delle sue lacrime, del suo dolore, delle sue speranze, della sua felicità, del suo diritto a vivere con la propria famiglia nel luogo che ritenga più adeguato. Nessuno di noi potrebbe vedersi negare tutto ciò da chicchessia. Eppure lo si nega ad altri. Senza questo rispetto come base imprescindibile di ogni rapporto, in concreto e non solo a parole, non siamo e non saremo nulla. Ditelo, ai vostri figli. Questa legge, così come il comune pensare da cui nasce, non è solo xenofoba; è di un’ipocrisia che fa spavento.Alcuni hanno già detto e scritto che questa legge non funzionerà: è vero, è tecnicamente inadeguata, costosissima e in concreto inapplicabile. In una parola, stupida; ma non è questo il suo lato peggiore. Il peggio, è l’essere figlia e madre della cultura dell’odio, quell’odio facile che accompagna la storia dell’uomo e, come sempre, non ci darà un briciolo in più di sicurezza. Ne toglierà a chi già ne ha ben poca.
Proviamoci. Fermiamoci un attimo.
A pensare.

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