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venerdì 6 marzo 2009

Immigrati: Regione Sicilia, Sanità a tutti e no segnalazione

(AGI) - Palermo, 5 mar. - "A tutela della salute individuale e collettiva va garantito l'accesso alle strutture sanitarie a tutti i cittadini stranieri non in regola con le norme di soggiorno e vige l'assoluto divieto di effettuare alcun tipo di segnalazioni all'autorita', salvo i casi in cui - a parita' di condizioni con il cittadino italiano - sia obbligatorio il referto medico". Lo precisa una circolare inviata dall'assessore regionale alla Sanita', Massimo Russo, ai manager delle aziende con la quale si ribadisce che e' ancora vigente la normativa approvata nel 1998, in attesa che il Senato completi l'esame di un apposito disegno di legge che regoli la materia. Nei giorni scorsi, infatti, il Senato aveva approvato un emendamento secondo cui e' attribuita al personale operante nelle strutture sanitarie la possibilita' di segnalare gli immigrati che si sottopongono a cure mediche non in regola con il permesso di soggiorno, non iscritti al servizio sanitario nazionale e privi di risorse economiche. L'assessore Russo ha poi emanato un'altra circolare, con cui fornisce ai manager le indicazioni per l'accesso alle cure per prestazioni urgenti ed essenziali, con l'obiettivo di uniformare l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini comunitari residenti in Italia, non iscrivibili al servizio sanitario e in condizioni d'indigenza. Viene riconosciuto cosi' a questi soggetti "il diritto alle cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorche' continuative per malattie e infortunio, compresi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva". In particolare, viene garantita la tutela della gravidanza e della maternita', la tutela della salute del minore, la vaccinazione secondo norma e nell'ambito di interventi di prevenzione collettiva autorizzata dalla regione, la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive con l'eventuale bonifica dei relativi focolai. Le aziende sanitarie dovranno rilasciare ai cittadini comunitari un codice 'eni' (europeo non iscritto) che servira' per l'erogazione delle cure, la valorizzazione delle stesse e l'eventuale azione di recupero delle somme con i Paesi di provenienza.

Fonte: AGI News ON

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