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giovedì 12 marzo 2009

Votare? I romeni se ne fregano

UE DA COSTRUIRE
Votare? I romeni se ne fregano
Europee, su 8.283 residenti in città
solo 270 andranno ai seggi italiani
I romeni arrivati a frotte a Milano negli ultimi due anni si rifiutano di votare nella loro nuova città per le elezioni europee del 6 e 7 giugno, anche se le direttive comunitarie glielo consentirebbero

di Massimiliano Mingoia

Milano, 11 marzo 2209 - I ROMENI arrivati a frotte a Milano negli ultimi due anni si rifiutano di votare nella loro nuova città per le elezioni europee del 6 e 7 giugno, anche se le direttive comunitarie glielo consentirebbero. A dimostrarlo i numeri appena elaborati dall’assessorato comunale ai Servizi civici guidato da Stefano Pillitteri. Su 8.283 romeni residenti a Milano, infatti, solo 270 hanno chiesto a Palazzo Marino di essere inseriti nelle liste elettorali per le Europee (alle Provinciali non possono votare) entro il termine fissato per legge, cioè l’altro ieri, a tre mesi esatti dall’apertura dei seggi. Insomma, sono assai pochi i romeni — spesso rom che vivono nei 12 campi nomadi autorizzati del Comune — che vogliono partecipare alla vita democratica del Paese e della città nei quali sono sbarcati a migliaia dopo che il 1° gennaio 2007 la Romania è entrata ufficialmente nell’Unione europea. Così come la Bulgaria: su 1.071 residenti in città di quella nazionalità, solo 34 si sono attivati per chiedere di votare.

MENEFREGHISMO? Mancanza di informazioni? Le tesi per valutare i numeri appena forniti possono essere divergenti. Eppure sostenere che i romeni non sapessero nulla del loro diritto di voto alle Europee non è corretto. Nelle scorse settimane, infatti, l’amministrazione comunale ha affisso manifesti e spedito a tutti i 20.121 comunitari residenti a Milano una lettera in quattro lingue per rendere loro nota la possibilità di votare per i partiti e i candidati italiani al Parlamento europeo. Nella missiva si diceva che entro il 9 marzo sarebbe bastato mandare una richiesta scritta agli uffici comunali per essere ammessi ai seggi il prossimo 6 e 7 giugno. Ma la risposta è stata scarsa: su 20.121 comunitari, solo 777 hanno chiesto di esercitare il proprio diritto di voto a Milano. Dopo i romeni, gli unici ad andare in tripla cifra sono i francesi: 116 le richieste pervenute. Attenzione, però: non è detto che tutti i residenti comunitari che non voteranno a Milano non votino affatto per le Europee. Potrebbero infatti voler esprimere la propria preferenza per i partiti e i candidati che si presentano nella loro patria. Per far ciò possono votare nelle proprie ambasciate o consolati. Oppure tornare nel Paese d’origine nei giorni del voto.

DEFINITO IL QUADRO legato alle elezioni, salta però all’occhio un altro dato: in occasione delle scorse Europee i comunitari residenti a Milano ammontavano a 9.060. In tanti, allora, avrebbero potuto usufruire del diritto di voto previsto nella direttiva europea 93/109 recepita in Italia nel 1994. Nel giro di cinque anni, però, sono più che raddoppiati, arrivando, come detto, a quota 20.121. Un incremento dovuto anche alla «calata» dei romeni a Milano, più volte segnalata dal Comune, in particolare dal vicesindaco Riccardo De Corato e dall’assessore alle Politiche comunitarie Mariolina Moioli. Basta dare uno sguardo alle cifre degli ultimi anni per rendersene conto. Nel 2006, prima dell’ingresso nella Ue, i romeni presenti regolarmente a Milano erano 5.958, compresi i minori senza diritto di voto: il loro numero è ora cresciuto fino a raggiungere 9.506 unità, l’ultimo dato fornito da Palazzo Marino all’inizio di quest’anno.

Fonte: Il Giorno.

2 commenti:

Catalina Sava ha detto...

Românii, criticaţi pentru dezinteresul faţă de alegeri
Autor: Delia Coşereanu
Data: 24 mar 2009

Pe 9 martie a expirat termenul pentru înscrierea pe listele electorale pentru alegerile europene din 6 şi 7 iunie.

Raportând numărul cetăţenilor români înscrişi la numărul de rezidenţi la data de 31 decembrie 2007, se observă că cel puţin în marile oraşe, numărul acestora nu trece de 2 la sută.

La Torino, din cei 39.000 de rezidenţi români cu drept de vot, doar 635 s-au înscris pe listele electorale, adică 1,6 la sută. Puţin mai interesaţi, dar nu cu mult, românii din Milano: 270 de înscrieri din cei 8.283 de rezidenţi. La Roma, românii care vor să voteze la „europene” sunt 915 din cei 92.258 rezidenţi.

Principalele partide din Italia nu au organizat campanii electorale sau de informare dedicate străinilor comunitari (în Italia, aproximativ 300 de mii au drept de vot).

Această stare de fapt a fost determinată şi de slaba prezenţă la vot a românilor la alegerile administrative italiene din mai-iunie 2007.

Nu sunt înscrişi automat

Într-un recent articol intitulat „Votul european, românilor nu le pasă”, cotidianul „Il Giorno” critică atitudinea românilor. „Sunt puţini românii – adesea rromi care trăiesc în cele 12 tabere autorizate – care să fie interesaţi de viaţa politică”, scrie publicaţia citată.

Laura Goldan, realizatoarea unui telejurnal în limba română în Torino încearcă să explice de ce românii nu s-au înscris pe liste. „Este absurd să ceri românilor să-şi aleagă reprezentanţi italieni în Parlamentul European exact dintre politicienii care, în ultima vreme, îi tratează ca pe delincvenţi“.

2% din totalul românilor rezidenţi în principalele oraşe italiene s-au înscris pe listele electorale.
Sursa: Adevarul.
http://www.adevarul.ro/articole/romanii-criticati-pentru-dezinteresul-fata-de-alegeri.html

Catalina Sava ha detto...

Europee/ Si registra solo 2% romeni in Italia:qui ci discriminano
di Apcom

Secondo quotidiano Adevarul poco interesse e molta diffidenza

Roma, 24 mar. (Apcom-Nuova Europa) - Soltanto il 2% dei romeni residenti in Italia ha presentato richiesta per poter votare per le elezioni europee che si svolgeranno il 6 e il 7 giugno, rivela il quotidiano romeno Adevarul, sottolineando che le due principali ragioni sono la mancanza di interesse generalizzato per la vita politica italiana e romena da parte di questi elettori e l'avversione a votare per i candidati di un Paese dove vengono discriminati e stigmatizzati. Il termine ultimo per presentare la richiesta scadeva il 9 marzo scorso, secondo i dati disponibili nelle tre città dove è più alta la concentrazione della comunità romena il numero degli iscritti si aggira sul 2% del totale. A Torino, dove la diaspora romena conta 39 mila residenti, nelle liste elettorali aggiunte sono iscritti 635 votanti, l'1,6% del totale. A Milano su 8.283 romeni residenti soltanto 270 hanno fatto richiesta, mentre a Roma, dei 92.258 residenti appena 915 si sono iscritti per votare gli europarlamentari italiani. Secondo Adevarul, i partiti politici italiani non hanno organizzato nessuna campagna elettorale dedicata agli stranieri per informarli del diritto di voto, come accadde già nella amministrative di maggio e giugno del 2007. L'iscrizione, infatti, non è automatica, perché i romeni e gli altri stranieri residenti in Italia possono continuare a votare, se lo desiderano, per i parlamentari del proprio Paese recandosi presso i seggi aggiunti. Secondo Laura Goldan, che produce e conduce un telegiornale in lingua romena a Torino, la mancata iscrizione si spiega in maniera molto semplice. "E' assurdo che i romeni si iscrivano per votare dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, quegli stessi rappresentanti che, in ultima istanza, li trattano come dei criminali".
Fonte: Wall Street Italia
http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678525

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