La comunità ieri alle urne per le politiche del suo paese. Ma si prepara già per le comunali sotto le Torri
di Luigi Spezia
I romeni di Bologna hanno votato ieri per le elezioni del premier e del Parlamento nel loro paese. E´ il primo anno che succede qui, perché negli anni scorsi i romeni residenti sotto le due torri si spostavano a Firenze o a Milano. Ma il diritto-dovere esercitato ieri nelle urne aperte in via Zanardi 249 è un banco di prova di un altro appuntamento: la partecipazione al voto di giugno (o aprile) per l´elezione del sindaco e del consiglio comunale. Quasi nessuno lo sa, forse non ci danno peso nemmeno i candidati sindaci in pectore, ma gli stranieri comunitari possono votare anche per le elezioni amministrative nel Comune di residenza. E possono anche candidarsi. I romeni - la comunità di stranieri comunitari più nutrita di Bologna, circa 4000 gli aventi diritto al voto, oltre 12 mila i residenti nella provincia - lo faranno per la prima volta. Tanti voti che se venissero espressi tutti potrebbero fare la differenza. Ma la stragrande maggioranza dei romeni e degli altri gruppi come polacchi o bulgari o di altri paesi dell´Est, non ne sanno nulla. Già attivo è Roberto Morgantini della Cgil: «Ci deve essere un impegno di tutti - dice - per far conoscere ai comunitari questo diritto fondamentale nella città in cui vivono e lavorano. Il Centro Stranieri della Cgil è a disposizione per questo, si faranno incontri e assemblee». (01 dicembre 2008)
Fonte: L'Espresso.
di Luigi Spezia
I romeni di Bologna hanno votato ieri per le elezioni del premier e del Parlamento nel loro paese. E´ il primo anno che succede qui, perché negli anni scorsi i romeni residenti sotto le due torri si spostavano a Firenze o a Milano. Ma il diritto-dovere esercitato ieri nelle urne aperte in via Zanardi 249 è un banco di prova di un altro appuntamento: la partecipazione al voto di giugno (o aprile) per l´elezione del sindaco e del consiglio comunale. Quasi nessuno lo sa, forse non ci danno peso nemmeno i candidati sindaci in pectore, ma gli stranieri comunitari possono votare anche per le elezioni amministrative nel Comune di residenza. E possono anche candidarsi. I romeni - la comunità di stranieri comunitari più nutrita di Bologna, circa 4000 gli aventi diritto al voto, oltre 12 mila i residenti nella provincia - lo faranno per la prima volta. Tanti voti che se venissero espressi tutti potrebbero fare la differenza. Ma la stragrande maggioranza dei romeni e degli altri gruppi come polacchi o bulgari o di altri paesi dell´Est, non ne sanno nulla. Già attivo è Roberto Morgantini della Cgil: «Ci deve essere un impegno di tutti - dice - per far conoscere ai comunitari questo diritto fondamentale nella città in cui vivono e lavorano. Il Centro Stranieri della Cgil è a disposizione per questo, si faranno incontri e assemblee». (01 dicembre 2008)
Fonte: L'Espresso.
1 commento:
Questo essere non fa altro che sfruttare l'immigrazione, non ha mai aiutato nessun senza un scopo ben preciso, la sua reputazione e ben nota in tutti gli ambienti del sociale, a chi valeva verramente qualcosa e potava aiutare verramente gli immigrati lui non ha fatto altro che dare dei calci.
Ora e arrivato il momento che questa gente venga messa da parte, e notizia fresca che finalmente questo essere e stato mandato via dalla cgil per cattiva conduzione del ufficio stranieri di Bologna, sia ringraziato Dio, che per altro lui era già in pensione da un tot di tempo ma percepiva ugualmente un stipendio da parte della cgil, per non parlare di tutti i giri poco chiari che intrateneva con vari personaggi dell'amministrazione pubblica ed anche al di fuori di essa, speriamo che la cosa vada finalmente in porto.
VERGOGNA ROBERTO MORGANTINI
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