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giovedì 29 ottobre 2009

Gli immigrati regolari sono 4,5 milioni

28/10/2009 - IL DOSSIER
Gli immigrati regolari sono 4,5 milioni, nel 2050 cresceranno a 12
Il rapporto Caritas/Migrantes illustra i dati dell'immigrazione in Italia
ROMA
Gli immigrati regolari in Italia sono oltre 4 milioni e mezzo. Lo stima il rapporto 2009 sull’ immigrazione della Caritas/Migrantes, presentato oggi. Per la prima volta, nel 2008 - anno in cui gli immigrati sono cresciuti del 13,4% (+458.644 unità) - l’Italia ha superato la media europea (6,2%) per presenza di immigrati in rapporto ai residenti. I regolari, in particolare sono 4.330.000, il 7,2% dei residenti. Ma superano i 4 milioni e mezzo se si considerano i circa 300 mila regolarizzati lo scorso mese.

Il rapporto Caritas illustra poi lo scenario futuro: nel 2050, l’Italia sarà chiamata a convivere ben oltre 12 milioni di immigrati, la cui presenza «sarà necessaria per il funzionamento del paese». «L’Istat - spiega Pittau, coordinatore del dossier - ipotizza un aumento degli immigrati di circa 250 mila l’anno ma è inferiore a quanto effettivamente sta avvenendo. Negli ultimi anni, la crescita degli immigrati è stata di 300-400 mila l’anno. È evidente che gli immigrati nel 2050 potranno essere di più dei 12 milioni stimati dall’Istat».

I dati attuali dicono che oggi è straniero un abitante su 14 , circa la metà è donna. Oltre la metà degli stranieri regolari in Italia sono passati per le vie dell’irregolarità e sono stati quindi oggetto di regolarizzazioni. Il dossier della Caritas/Migrantes, dal titolo quest’anno "Conoscenza e solidarietà", ribadisce le critiche alla vigente normativa sugli ingressi nel nostro paese. Sugli immigrati - sottolinea il dossier - «non esiste alcuna emergenza criminalità, non ci distinguiamo in negativo nel confronto europeo. Mentre la vera emergenza, stando alle statistiche, è il catastrofismo migratorio, l’incapacità di prendere atto del ruolo assunto dall’immigrazione nello sviluppo del nostro paese».

Gli stranieri sono il 7,2% dei residenti ma se si fa riferimento ai più giovani (fino a 39 anni), gli immigrati sono il 10%. Siamo sulla scia della Spagna (5 milioni) e non tanto distanti dalla Germania (7 milioni). Fra gli immigrati, prevale la provenienza da paesi europei (53,6%, per più della metà da paesi comunitari); seguono africani (22,4%), asiatici (15,8%), americani (8,1%).

Le prime cinque comunità superano la metà dell’intera presenza: 800 mila romeni, 440 mila albanesi, 400 mila marocchini, 170 mila cinesi e 150 mila ucraini. Le maggiori presenze si hanno al Nord (62,1%); il 25,1% al Centro, il 12,8% al Meridione. Prima regione e la Lombardia (23,3%) seguita dal Lazio (11,6%) e Veneto (11,7%). Oltre un quinto degli stranieri sono minori (862.453), 5 punti percentuali in più rispetto agli italiani (22% contro 16,7%). I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri (72.472) hanno inciso nel 2008 per il 12,6% sul totale delle nascite. Altri 40 mila minori sono giunti a seguito di ricongiungimento.

Tra nati in Italia e ricongiunti, il 2008 è stato l’anno in cui i minori, per la prima volta, sono aumentati di oltre 100 mila unità. Oltre metà degli stranieri sono cristiani, un terzo musulmani. Le acquisizioni di cittadinanza sono quadruplicate dal 2000 (39.484 nel 200). Dal 1995 sono stati celebrati 222.521 matrimoni misti (un decimo solo lo scorso anno); non mancano i fallimenti, il 6,7% finisce con una separazione, il 5,7% con un divorzio.

Fonte: LA STAMPA

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