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giovedì 11 giugno 2009

Bolzano, sepolto nel Convento dei Francescani il pronipote del Conte Dracula


Trentino Alto Adige
Per ricostruire la sua storia bisogna risalire alla fine del sedicesimo secolo
Bolzano, sepolto nel Convento dei Francescani il pronipote del Conte Dracula

Bolzano, 9 giu. - (Adnkronos) - Si tratta del principe di Moldova Petru Schiopul lo Zoppo che, nato nel 1537, viene descritto nel 1588 dal patriarca di Costantinopoli Geremia II Tranos come personaggio colto e poliglotta, interessato a svariati argomenti e amante della musica

Bolzano, 9 - (Adnkronos) - Nel Convento dei Francescani di Bolzano è sepolto il principe di Moldova Petru Schiopul, cioè Pietro lo Zoppo, pronipote di Vlad III l'Impalatore, il leggendario Conte Dracula; per ricostruire la sua storia bisogna fare un salto all'indietro, alla fine del sedicesimo secolo; più precisamente nel 1594, allorché il principe morì. Petru Schiopul lo Zoppo, principe di Moldavia, noto anche come Pietro V, nacque nel 1537. Viene descritto nel 1588 dal patriarca di Costantinopoli Geremia II Tranos come personaggio colto e poliglotta, interessato a svariati argomenti e amante della musica.

Educato a Costantinopoli, riuscì a tener lontani i numerosi pretendenti grazie all'appoggio dell'Impero ottomano, di cui era vassallo. Perse tuttavia per tre volte il trono di Moldavia e dovette rassegnarsi all'esilio, facendo rotta verso i Balcani. Soggiornò prima sul Monte Athos e poi in molti altri luoghi della penisola balcanica, in Turchia, in Ungheria (con qualche regale aspirazione), poi ancora in Polonia, in Austria e infine in Italia. Con l'aiuto dei Gesuiti cercò di avvicinare la Chiesa cattolica a quella ortodossa, allo scopo di creare un blocco cristiano contro gli infedeli, sostenuto anche da papa Sisto V. Praticò inizialmente una politica antisemita, cacciando gli Ebrei dal paese, ma in seguito mutò opinione e permise loro di ritornare.

Sviluppò i rapporti del suo paese con la Repubblica di Venezia, con l'Inghilterra (con la quale intrecciò vantaggiosi rapporti commerciali) e con lo stesso Impero Ottomano. Infine, si stabilì, vecchio e ammalato, accompagnato dalla seconda moglie, una zingara di nome Irini, da un figlio e da un nutrito seguito, si stabilì a Bolzano, dove morì. Per secoli, si è persa notizia del principe. Se ne torna a parlare ora; e lo fa padre Willibald Hopfgartner, abate del Convento dei Francescani di Bolzano, figura di attento studioso, il quale fa sapere che i suoi resti riposano in un avello coperto da una pietra sulla quale è scolpita una testa di uro, simbolo della Moldavia, ma anche del diavolo; e il diavolo, secondo la leggenda, era 'Pietro lo Zoppo', ossia il pronipote dell'altrettanto conte Dracula.

Fonte: Adnkronos IGN.

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