Scritto da Flavia Pontillo Sabato 13 Giugno 2009
Tante proiezioni, incontri e prime visioni nella terza giornata del Napoli Film Festival. Continuano le retrospettive dedicate ai maestri del cinema quali Robert Bresson – di cui è stato proiettato “Quattro notti di un sognatore” – e Francesco Rosi – con “Uomini contro”.
Nella sezione V del Concorso Schermo Napoli Documentari sono stati proiettati due lavori di Giuseppe Cembalo, “La Viviani: una scuola a parco verde” e “Il Pavone nero chiude”. A seguire i documentari di Frank Helbert – “Mattanza-requiem al tonno” – e di Romano Montesarchio, che a Napoli si è presentato con “La Domitiana dove non c’è strada non c’è civiltà”. Per il Concorso Schermo Napoli Corti, il pubblico del Napoli Film Festival, ha assistito, tra gli altri lavori, alla “Fine delle trasmissioni” di M. Cotugno, “Angeli caduti” di A. Ruocco e “Neapolis v.01” di P. Landolfi.
Paolo e Marcello Baldi hanno presentato oggi il loro ultimo lavoro “Narciso, dietro i cannoni, davanti ai muli”, in lizza per il Concorso Nuovo Cinema Italia. Per Europa-Mediterraneo, il rumeno Nicolae Margineanu ha presentato “Exchange”, che racconta la speranza e la successiva disperazione di un uomo che vende tutto ciò che gli capita sotto mano per far cassa ed emigrare in Australia. Nella grande città di Bucarest l’uomo, però, cade vittima di un truffatore che lo lascia senza un centesimo. Per cercare di riprendersi i soldi sarà disposto a tutto. La cultura rumena è ben rappresentata in quest’opera, quanto mai attuale, che racconta la disperazione di chi è abituato a vivere alla soglia della povertà. Va notato che nel Concorso Europa-Mediterraneo tre dei cinque lavori in gara sono di registi provenienti dall’est europeo; il primo giorno, infatti, il concorso è stato aperto da “The Tour” del serbo Goran Markovic per poi proseguire, nella giornata di giovedì, con il croato Dalibor Metanic di “Kino lika” e ieri con Margineanu. Contesti, storie ed ambientazioni diverse che però fotografano la difficoltà di alcuni paesi che da anni stanno lottando per entrare in Europa – come la Croazia – o che cercano di far conoscere ed accettare la propria cultura al resto del vecchio continente, di cui sono membri a tutti gli effetti – come la Romania. Chissà che il cinema, ed il Napoli Film Festival non si rivelino uno strumento valido per promuovere la tanto agognata integrazione.
Fonte: CapitoloPrimo.
domenica 14 giugno 2009
Napoli Film Festival: i Rom visti dai rumeni
Pubblicato da Catalina Sava alle 14:16
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