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venerdì 26 giugno 2009

In calo le morti sul lavoro ma sempre più vittime tra gli immigrati

Economia
Presentato oggi il rapporto Inail per il 2008
In calo le morti sul lavoro ma sempre più vittime tra gli immigrati. Fini: "Serve una cultura della sicurezza"

Roma - (Adnkronos) - Prosegue il trend positivo che vede una diminuzione continua degli infortuni, che si attestano a 874.940. Nel 2008 per la prima volta dal 1951 gli incidenti mortali sono scesi al di sotto dei 1.200 casi all'anno, -7,2% rispetto al 2007. Incidenza maggiore per gli immigrati. Il presidente della Camera: "Non puo' essere considerato come una fatalita' che irrompe all'improvviso e quasi casualmente, bensi' deve essere considerato come la conseguenza statisticamente prevedibile della condizione in cui si svolge e organizza il lavoro"

Roma, 24 giu. - (Adnkronos) - Sono 874.940 gli infortuni sul lavoro e 1.120 gli incidenti mortali per il 2008. E' quanto emerge dal Rapporto annuale dell'Inail, presentato oggi a Roma a Montecitorio. Per la prima volta dal 1951, primo anno per il quale si dispone di statistiche attendibili e strutturate, nel nostro Paese il numero di infortuni mortali e' sceso al di sotto dei 1.200 casi all'anno. Nel 2008, infatti, i morti del lavoro sono diminuiti del 7,2% rispetto ai 1.207 dell'anno precedente. Nel giro di circa quaranta anni, si e' passati dal tragico record storico di 4.664 morti sul lavoro del 1963, apice del boom economico, ai poco piu' di 1.500 di inizio millennio.

Tale trend decrescente e' poi proseguito negli anni Duemila: tra il 2001 e il 2008, gli infortuni mortali sono diminuiti di circa il 28% in valori assoluti e di oltre il 33% se il dato e' rapportato agli occupati, che nello stesso periodo di tempo sono aumentati dell'8,3%. In ogni caso, il calo e' stato continuo e sostenuto dal 2001 (1.546 infortuni mortali) al 2005 (1.280 casi) per interrompersi per un improvviso quanto imprevisto rialzo nel 2006, che ha registrato 1.341 decessi. I dati 2007 (1.207) e 2008 (1.120) hanno segnato di nuovo una decisa riduzione degli eventi mortali. Il pericolo numero uno per i lavoratori e' la strada, colpevole di oltre la meta' delle morti bianche.

Dei 1.120 infortuni mortali del 2008, infatti, 335 sono quelli determinati da circolazione stradale in occasione di lavoro (autotrasportatori, commessi viaggiatori, addetti alla circolazione stradale, ecc.) e 276 quelli in itinere, ovvero sul percorso casa lavoro e viceversa, accaduti prevalentemente su strada. Un dato particolarmente importante, quest'ultimo, se si tiene presente che alcuni Paesi dell'Europa a 15 (Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito e Portogallo) non rilevano gli infortuni in itinere e che tra questi, Irlanda e Regno Unito, non registrano neppure quelli stradali occorsi durante l'esercizio dell'attivita' lavorativa.

Nel 2008 gli stranieri assicurati all'Inail hanno superato quota 3.266.000: si tratta del 6% in piu' rispetto all'anno precedente e del 41,9% in piu' rispetto al 2004, quando i lavoratori immigrati erano poco piu' di 2,3 milioni. Tuttavia, a fronte dell'aumento occupazionale del 6%, l'incremento degli infortuni tra lavoratori stranieri nel corso del 2008 e' stato solo del 2%, passando dai 140.785 incidenti sul lavoro del 2007 ai 143.561 del 2008. Risulta invece sostanzialmente invariato il numero degli infortuni mortali, che nel 2008 rimangono intorno ai 180 casi.

Gli immigrati pero' continuano a presentare un'incidenza infortunistica piu' elevata rispetto a quella dei loro colleghi italiani: 44 casi denunciati all'Inail ogni 1.000 occupati contro i 39 dei lavoratori autoctoni. Sempre nel 2008 gli eventi infortunistici occorsi a lavoratori stranieri hanno rappresentato il 16,4% del totale. Poco meno del 96% degli infortuni (per l'esattezza 137.223) si e' verificato nel settore dell'industria e servizi, contro il 90% per il totale dei lavoratori.

In particolare, prevale il peso delle attivita' di tipo industriale, in primo luogo le costruzioni che con 19.719 denunce rappresentano il 13,7% di tutti gli infortuni riguardanti i lavoratori stranieri. Questo settore, inoltre, detiene anche il primato degli infortuni mortali tra gli immigrati: ben 43 nel 2008, che equivale a 1 decesso su 4 tra tutti quelli segnalati all'Istituto. Venendo al personale domestico, 72 infortuni su 100 hanno colpito lavoratori di origine straniera, quasi sempre colf o badanti di sesso femminile. Sono inoltre Marocco (22.519 denunce di infortunio), Romania (21.400) e Albania (14.746) i Paesi che ogni anno denunciano il maggior numero di infortuni, totalizzando nel complesso ben il 41% degli incidenti sul lavoro e il 50% dei casi mortali.

"L'infortunio sul lavoro non puo' essere considerato come una fatalita' che irrompe all'improvviso e quasi casualmente nella vita lavorativa, come, cioe', una calamita' che sopravviene dall'esterno, bensi' deve essere considerato come la conseguenza statisticamente prevedibile della condizione in cui si svolge e organizza il lavoro", ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo alla presentazione del Rapporto.

"Non e' possibile -ha aggiunto- separare nella riflessione il tema degli infortuni e delle morti dal piu' ampio tema della salute, intesa come sinonimo dell'integrita' psico-fisica della persona che lavora. Ne consegue che e' sempre piu' urgente rimettere al centro del dibattito il concetto di 'tutela della salute nel lavoro' cosi' da rendere 'la cultura della sicurezza' un elemento inscindibile rispetto ad ogni tipo di prestazione lavorativa".

"Purtroppo la geografia e la configurazione del nostro tessuto imprenditoriale registra talvolta gravi inadempienze e ritardi culturali. Sono sicuro -ha concluso Fini- che con il concorso di tutti, delle forze sociali, di tutte le componenti del mondo della produzione e del lavoro, di tutte le istituzioni, potremo grantire piu' alti livelli di prevenzione e di tutela, precondizione indispensabile per diventare un Paese economicamente e socialmente piu' equilibrato e soprattutto maggiormente capace di garantire la dignita' e, quindi, la salute del cittadino che lavora".

Fonte: Adnkronos IGN.

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