Tour operator nei guai
Due giovani coniugi hanno deciso di fare causa a un tour operator di Parma, dopo essere stati bloccati per due giorni in un aeroporto egiziano. Su consgilgio degli operatori turistici il marito, di nazionalità rumena, aveva infatti lasciato a casa il passaporto
Come Tom Hanks nel film The Terminal. Solo che stavolta c’è di mezzo un tour operator di Parma, a cui due novelli sposi hanno deciso di far causa dopo essere stati trattenuti per 48 ore in un aeroporto egiziano. Motivo dell’inconveniente: il marito, di nazionalità rumena, su indicazione di agenzia di viaggi e tour operator aveva evitato di portare con sé il passaporto. Ora però, invocando una recentissima sentenza della Cassazione sulla “vacanza rovinata”, i coniugi hanno deciso di andare fino i fondo alla vicenda.
Stefania Soldati, 33enne romana, e Victoras Latu, 38enne di nazionalità rumena, lo scorso 14 giugno erano appena partiti per il viaggio di nozze diretti a Hurgada, una delle più esclusive località balneari del paese delle piramidi. Programma: sette giorni bagnati dal mar Rosso, in un resort da 904 euro a settimana.
Per i due, però, la luna di miele si è subito trasformata in un incubo. Appena atterrati a Hurgada, infatti, la polizia egiziana ha deciso di bloccare i giovani. Secondo gli agenti il marito, avendo con sé soltanto una carta di identità e non un passaporto, non aveva diritto ad entrare in territorio egiziano. Per due giorni, i novelli sposi sono così stati costretti a restare chiusi in uno spazio dell’aeroporto considerato territorio neutro.
Solo dopo 48 ore, firmando un misterioso “cartellino color beige”, marito e moglie sono riusciti a lasciare l’Egitto. Ma l’odissea non era ancora finita. La Soldati e Latu, infatti, sono stati rispediti in Italia con un volo diretto a Bergamo. Dalla città lombarda, poi, i due sono rientrati a Roma in treno passando addirittura per Milano. (20 giugno 2009)
Fonte: La Repubblica.
domenica 21 giugno 2009
Luna di miele da incubo
Pubblicato da Catalina Sava alle 16:05
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