BEREGUARDO. La corrente del Ticino l’ha trascinato via sotto gli occhi del cognato che non ha potuto far nulla per salvarlo. Ioan Ile, un romeno di 25 anni che abitava a Como, è annegato ieri pomeriggio a poche decine di metri dal ponte in chiatte. Inutile il disperato tentativo del personale del 118 di rianimarlo. I carabinieri hanno aperto un’inchiesta.
La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio, poco prima delle 18, vicino al ponte in chiatte di Bereguardo. Ioan Ile ha trascorso la giornata in compagnia del cognato che abita a Bereguardo. Con lui c'erano anche la moglie e altri parenti. Il gruppo di romeni ha trascorso il pomeriggio in riva al fiume vicino all’imbarcadero Ravizza.
Ioan Ile e il cognato sono poi andati sulla sponda opposta del fiume, quella di Zerbolò, e si sono rituffati in acqua per ritornare dal resto del gruppo. Ma la tragedia era dietro l’a ngolo.
Dopo qualche bracciata il romeno si è sentito male ed ha annaspato in acqua probabilmente a causa di un malore. Il cognato ha cercato di afferrarlo e di portarlo in salvo ma non ce l’ha fatta. Allora è ritornato subito a riva dove ha chiesto aiuto ma, nel frattempo, la corrente ha trascinato via il corpo di Joan Ile.
«Ho capito quello che stava succedendo - spiega Federico Ravizza - e ho messo in acqua la barca in tre minuti. Vedevo il corpo trascinato dalla corrente e l’ho aspettato a valle dove l’acqua era più bassa ed era più facile recuperarlo. Siamo così riusciti a portarlo sulla barca ma si capiva che era gravissimo».
In effetto le condizioni dello sfortunato romeno erano già disperate. Il giovane aveva bevuto moltissima acqua e aveva già perso conoscenza. Alcuni bagnanti lo hanno sottoposto ad un primo massaggio cardiaco per rianimarlo e, nel frattempo, altri hanno chiesto l’intervento del personale del 118.
L’ambulanza e l’automedica sono arrivate in riva al Ticino insieme ai carabinieri della stazione di Bereguardo. Nel frattempo intorno al romeno si è formata una piccola folla di bagnanti che voleva sapere cosa fosse successo. Sono stati allontanati per permettere ai soccorritori di eseguire le manovre di rianimzione.
E’ arrivato anche il responsabile del 118, Maurizio Raimondi, che ha diretto le operazioni di un soccorso che purtroppo sembrava già dall’esito scontato sin dall’inizio per le gravi condizioni del giovane romeno. La rianimazione è proseguita per oltre un’ora sotto un sole cocente e, alla fine, Ioan Ile è stato caricato sull’a mbulanza ancora vivo. Ma, durante il trasporto all’ospedale San Matteo di Pavia il cuore ha cessato di battere. I medici hanno dovuto soccorrere anche la moglie che, a causa del caldo e dello choc, si è sentita male.
Per fortuna si è ripresa in pochi minuti. I carabinieri hanno ascoltato alcuni testimoni per ricostruire le cause della tragedia. Probabilmente il giovane romeno si è gettato in acqua durante la fase della digestione, un errore che gli è stato fatale.
I medici consigliano a tutti i bagnanti di non entrare mai in acqua durante la digestione.
(05 luglio 2010)
Fonte: La Provincia Pavese
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