TRAGEDIA AL PESTRINO. Un amico l'aveva salvato una prima volta, ma lo straniero era tornato in acqua
Erano tre amici e la vittima aveva bevuto alcolici fin dal mattino Il corpo ripescato dai sub
26/07/2010
Il luogo in cui si è consumata la tragedia al Pestrino DIENNE FOTO È andato in acqua per rinfrescarsi, ma poi non è riuscito a risalire dall'Adige e la corrente se l'è portato via. È morto annegato Pavel Coiocaru, 43 anni, romeno senza fissa dimora, a Verona almeno dal 2006, considerate le sue prime registrazioni nei controlli della polizia.
Ieri Pavel era con un connazionale e una loro amica moldava al Pestrino. Da tempo le rive dell'adige sono diventate la spiaggia di molti stranieri ed extracomunitari che vi si ritrovano, organizzano braciolate, prendono il sole, cercano refrigerio. Ma spesso questi picnic finiscono con un tasso alcolico troppo elevato, un po' per far baldoria, un po' per dimenticare tutti i guai che circondano chi non ha una casa o un lavoro stabile.
Ieri mattina già prima di mezzogiorno, per stessa ammissione degli amici che erano con lui, Pavel s'era bevuto, lì in riva al fiume alcuni bicchieri di grappa.
E quindi era entrato in acqua per rinfrescarsi. In quella prima occasione, come ha raccontato l'amico e testimone ai poliziotti delle volanti, il salvataggio era riuscito.
«Avevo faticato a tirarlo su per la forte corrente e per il suo poco equilibrio, ma ce l'avevamo fatta», ha raccontato l'amico.
Era passata qualche ora e Pavel, per il caldo e qualche bicchiere in più aveva deciso di tornare in acqua a rinfrescarsi. Ma questa volta l'amico non è riuscito a salvarlo. Alla scena del disperato tentativo di recupero ha assistito un italiano che stava prendendo il sole nella zona del Pestrino e ha notato quel corpo che annaspava in acqua, mentre un altro uomo tentava di riagganciarlo e riportarlo a riva.
La corrente s'è portata via il corpo velocemente e i tentetivi dell'amico da riva sono stati inutili, stavolta. Il testimone veronese ha subito allertato con il 113, che a sua volta ha inviato sul posto, oltre a due pattuglie delle Volanti anche i vigili del fuoco. Le ricerche nel fiume sono durate due ore, in acqua sono scesi anche i vigili del fuoco sommozzatori. Il corpo del romeno è stato ritrovato a circa 500 metri dal luogo in cui l'uomoera sceso in acqua, che è la zona di via XXVIII marzo. Il cadavere del romeno è stato portato all'istituto di medicina legale, ma la causa della morte è certa, così come coincidono le deposizioni dei tre testimoni che hanno assistito alla scena. Il magistrato non ha dunque chiesto l'esame autoptico e ha disposto che la salma venga restituita alla famiglia.
Alessandra Vaccari
Fonte: L'Arena
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sabato 31 luglio 2010
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