by Ileana
Qualche mese fa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia mi chiamò per invitarmi ad accompagnare la poetessa romena Svetlana Cârstean al XVI Festival Internazionale di Poesia di Genova in qualità di sua traduttrice.
POESIA, mi dissi. Tutta un’altra cosa rispetto alla prosa! Accettai entusiasta e mi misi al lavoro con tutto l’ottimismo e l’impegno che riuscii a racimolare. Che dire? Una rivelazione! Amore a prima vista! Tradurre poesia è tanto difficile quanto appagante. Entrare nei testi di Svetlana, nella sua mente, metabolizzarne i versi, renderli in italiano e leggerli davanti a una platea entusiasta è stato un battesimo in pompa magna, un assaggio di qualcosa che sento di dover assolutamente rifare!
Nomi come (in ordine sparso) Adonis, Bernard Noël, J. M. Coetzee, Julian Stannard, Krisztina Tóth, Cristina Ali Farah (che, by the way, mi è piaciuta da morire!), Tuğrul Tanyol e Akinwande Oluwole “Wole” Soyinka hanno circondato Svetlana, e indirettamente anche la sottoscritta, durante le cinque meravigliose serate genovesi dirette da Claudio Pozzani.
E il 18 luglio un altro salto poetico, questa volta in compagnia di Flavio Ermini, Ida Travi (wow! dire che mi ha scosso è dir poco!) e ancora Julian Stannard, a Bogliasco per un’altra bellissima serata in versi organizzata dalla Fondazione Bogliasco e dal Comune di questo paradisiaco paese costiero.
Una settimana di emozioni che mi hanno aperto un mondo!
Fonte: Poptrads
venerdì 9 luglio 2010
Di come mi ritrovai a tradurre poesia… e di come nacque una passione!
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
01:20
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