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domenica 2 gennaio 2011

Impresa, è il romeno la lingua dell'edilizia

METROPOLI
Il presidente Iulian Frincu: "Dai nostri concittadini il 70% del lavoro nei cantieri. Siamo parte della storia di questo territorio". A Torino un consorzio con quaranta aziende
di ERICA DI BLASI

"La lingua dei cantieri ormai è il romeno". Gli immigrati che arrivano a Torino si sono un po' alla volta concentrati nel settore dell'edilizia. "È nata così, nel 2006, l'idea di radunarci in un consorzio - spiega il presidente e fondatore Iulian Frincu -. Si tratta di artigiani e imprese romeni che da anni svolgono a Torino per conto proprio lavori legati all'edilizia. Grazie al consorzio riescono più facilmente ad aggiudicarsi lavori importanti, sia nel pubblico che nel privato". Un'alleanza forte anche nel nome: "Certo" è l'acronimo di Consorzio imprenditori edili romeni di Torino. Oggi raccoglie sotto di sé 40 imprese romene che operano nell'edilizia. "I nostri soci - racconta Frincu - coprono un po' tutte le specializzazioni, dagli scavi agli isolamenti acustici fino al restauro di intere facciate. Non mancano decoratori, piastrellisti, muratori e falegnami. Ultimamente siamo anche entrati nel campo degli impianti fotovoltaici". Mai come in questo caso vale il detto "l'unione fa la forza".

Facendo parte di una struttura più grande è più semplice, per esempio, ottenere dei prestiti dalle banche. "Oppure - suggerisce il presidente - comprare l'attrezzatura della quale si ha bisogno. Ma il vantaggio più importante che ti dà il far parte di un consorzio è la sicurezza: riesci a eliminare tutta la catena di subappalti che, a volte, come piccolo imprenditore sei costretto ad accettare. Ormai il 70% dell'edilizia italiana è fatta dai cittadini romeni: purtroppo però tanti lavori vengono affidati in sub-sub-sub-sub-appalti, senza nessuna forma di tutela per l'artigiano".

Con il tempo il raggio d'azione del consorzio si è esteso: prima Torino, poi il nord d'Italia. "Faccio fatica - commenta il presidente - a conteggiare il contributo dato in occasione delle Olimpiadi Invernali. Senza contare la "routine": centinaia di edifici testimoniano ogni anno il lavoro delle squadre di costruttori romeni presenti in Piemonte. Al punto che attraverso il lavoro che portiamo avanti, ci sentiamo a tutti gli effetti parte della storia edilizia di questa zona". Con un ritorno alla Romania: sono ormai due anni infatti che le aziende straniere partecipano e spesso vincono le gare d'appalto nel loro paese d'origine. "Proprio in questi giorni per esempio - dice il presidente - le nostre imprese stanno ultimando il teatro estivo di Bacau, la città da cui proviene la maggior parte dei rumeni immigrati a Torino".

Non mancano i riconoscimenti: nel gennaio 2007, alla Dieffe Coperture Srl è stato assegnato il Mercurio d'Oro, un premio che viene attribuito in Nord Italia per sottolineare il contributo dell'impresa vincitrice allo sviluppo economico e sociale del Paese. A dare il la al consorzio è stata proprio l'impresa di Frincu. Nel 1998, dopo 3 anni in Italia, ha aperto la partita Iva e insieme a un socio fondato una snc. "Allora - ricorda Frincu - avevo l'ufficio in macchina e pagavo una signora perché mi facesse i preventivi. Oggi tra artigiani e dipendenti siamo circa 150 persone: ben 144 sono romeni. Ormai si è formata una rete: siamo quasi tutti imparentati tra di noi. Chi ha portato il fratello, chi il cognato, chi ancora il cugino. Con gli altri siamo diventati parenti qui, vivendo insieme in Italia".
(29 dicembre 2010)

Fonte: La Repubblica

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