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domenica 9 gennaio 2011

Rischia di non avere figli, fa causa all’Asl 12

Sanità
Errore dei medici durante l’operazione: ora chiede un risarcimento di 250 mila euro

L'ospedale All'Angelo di Mestre (archivio)

VENEZIA—A soli 24 anni rischia di vedere svanito il suo sogno di diventare madre. E tutto per un errore dei medici che un paio d’anni fa la curarono all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Dopo una diagnosi di gravidanza extrauterina e un intervento nel reparto di Ginecologia, i medici non avrebbero ripulito bene la tuba ad una giovane rumena. Ne era sorta un’infezione, che aveva causato alla ragazza dei dolori persistenti e delle emorragie. Ma quando si è capito che cosa era successo, era troppo tardi: non hanno potuto far altro che asportarle la tuba. Ora però lei ha fatto causa all’Asl 12 e chiede al tribunale di Venezia un risarcimento danni di 250 mila euro. «In questo modo hanno ridotto drasticamente la sua possibilità di avere dei figli, visto che aveva già dei problemi precedenti che lo rendevano difficile », dice l’avvocato mestrino Roberta Zanon, che ha firmato il ricorso per la giovane coppia rumena.

I due vivono da anni a Mestre e sono perfettamente integrati: lei lavora come donna delle pulizie, il marito nel settore della ristorazione, entrambi parlano bene l’italiano. I problemi iniziano nell’aprile del 2009. La ragazza era infatti andata al pronto soccorso dell’Ospedale dell’Angelo lamentando ripetute emorragie nel periodo precedente e i sanitari le avevano correttamente diagnosticato una gravidanza extrauterina. Era stato disposto il ricovero e un intervento chirurgico in Ginecologia, che venne eseguito successivamente. A questo punto ci sarebbe stato l’errore, come ha poi certificato anche il medico legale Valentina Meneghini, che ha firmato una consulenza di parte per conto della famiglia. Infatti, inspiegabilmente, la tuba in cui l’embrione si era radicato non sarebbe stata pulita e dunque da lì erano partiti i guai successivi. Emorragia, febbre, dolori: al ritorno al pronto soccorso le sarebbe perfino stato detto che forse esagerava un po’, ma alla fine ci si è accorti che era in corso un’infezione e il passo successivo non ha potuto essere altro che l’asportazione dell’intera tuba. «E anche l’altra è rimasta danneggiata, per cui lo stesso medico legale dice che sarà molto difficile per lei avere figli - continua l’avvocato - è un danno serio, che va ad aggravare una situazione pregressa già poco fortunata». La domanda che si pone il legale è come sia stata possibile un’incuria del genere, a fronte di una diagnosi corretta e precisa fin da subito. Inoltre i due giovani si sono anche risentiti perché—a loro dire—il fatto di essere stranieri li avrebbe fatti prendere un po’ meno sul serio. Ma ora il passato non conta e la speranza è di poter coronare il sogno grazie alle nuove tecniche. Che però hanno anche dei costi molto elevati. Ecco perché chiedono che chi—secondo loro, spetterà poi al giudice stabilirlo, la prima udienza è fissata per il 28 gennaio — li ha costretti a questa situazione, cioè l’Asl, risarcisca il danno creato.
Alberto Zorzi
06 gennaio 2011
Fonte: Corriere del Veneto

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