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martedì 11 novembre 2008

Giovane hacker romeno in carcere Presentata la domanda di grazia

LA DOMANDA di grazia al presidente della Repubblica depositata ieri, la richiesta di arresti domiciliari imminente, alla quale saranno allegate garanzie che raramente un Governo spende per un proprio condannato in un Paese estero. Come già annunciato, per il reinserimento di Bogdan Gabriel Ionescu, l’hacker romeno ventenne che sta scontando al Bassone un patteggiamento per aver forzato il sistema on line di BancoPosta e organizzato in poche ore una truffa di livello nazionale, si stanno mobilitando in molti. Ieri mattina il suo avvocato Pierpaolo Livio ha depositato, attraverso la direzione della struttura penitenziaria comasca, la domanda di grazia per il ragazzo, che verrà inoltrata a Roma. Inoltre a dicembre è previsto un incontro tra il presidente Giorgio Napolitano e il primo ministro romeno, appunto per discutere questo caso.

IL RAGAZZO, che pochi giorni fa è stato tra i pochi a superare il test di ammissione alla facoltà di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano, presso la sede di Como, ha titoli specialistici elevatissimi in campo informatico e matematico, ed è figlio di una docente universitaria e di un dirigente del Governo romeno. Domani verrà inoltrata la richiesta di arresti domiciliari, che gli consentirebbero di seguire gli studi universitari e di affrontare gli esami direttamente in Facoltà, anziché costringere i docenti a entrare in carcere per rincontrarlo. Domiciliari che verrebbero applicati alla comunità dei padri Somaschi a Como, accanto alla basilica del Crocifisso, dove i religiosi hanno accettato di accoglierlo in cambio di assistenza tecnica al loro sistema informatico e nella speranza che possa coinvolgere nei suoi interessi e motivare altri ragazzi ospiti della casa di accoglienza, ma soprattutto perché credono nel recupero degli errori commessi da Ionescu.

A QUESTO PROPOSITO, alla domanda saranno allegate due lettere molto significative. La prima del Govermo romeno che si impegna a farsi garante della correttezza comportamentale di Ionescu, e della sua riconsegna al Governo italiano in caso di mancata ottemperanza degli accordi previsti dalla misura restrittiva applicata fuori dal carcere, o addirittura di una eventuale evasione. La seconda è stata scritta dal cappellano del carcere, padre Giovanni Milani, che ringrazia i Padri Somaschi per la disponibilità di accoglienza di Gabriel, sostenendo, dopo averlo seguito per questi mesi all’interno del Bassone, che per le sue capacità e la sua formazione, ma anche per l’estrazione educativa che ha alle spalle, che questo caso merita in modo particolare una possibilità di recupero e reinserimento sociale che sia in grado di valorizzare le sue spiccate capacità.
Fonte: Il giorno - Como

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