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giovedì 20 novembre 2008

Italia-Romania: Roman lancia appello ai media, piu’ attenzione

(AGI) - Roma. 18 nov. - La stampa italiana dovrebbe avere un’attenzione costante e costruttiva agli effetti positivi dell’immigrazione romena in Italia: l’appello arriva da Petre Roman, Alto Rappresentante del governo di Bucarest per i romeni all’estero. “L’inserimento dei romeni nella societa’ italiana e’ molto piu’ positivo di quel che si intuisce dalla stampa”, ha detto Roman, un volto notissimo della transizione romena verso la democrazia, perche’ fu premier proprio all’indomani della caduta del Muro di Berlino, nell’anno cruciale, il 1989, per la fine del regime di Ceausescu. “Il contributo dei romeni sia nella societa’ che nella famiglia italiana e’ generosissimo e di alto livello. Ed e’ necessario che sia riconosciuto, altrimenti i romeni si sentono minacciati da quello che vedono nelle tv e sui giornali”, ha aggiunto.
‘I cittadini romeni e i mass media’, il tema della conferenza stampa organizzata a Roma dall’associazione ‘Dacia Felix’. Sono oltre 900.000 i romeni ufficialmente in Italia, perfettamente integrati nel nostro Paese, che fanno studiare i loro figli nelle scuole italiane, inviano mensilmente le rimesse ai parenti rimasti a casa, avviano attivita’ imprenditoriali (nel commercio, nei servizi, nelle costruzioni). Eppure la loro immagine viene spesso offuscata dalla ‘cattiva pubblicita’ sui media derivante da casi eclatanti e sanguinari. Una pubblicita’ spesso frutto anche di scarsa attenzione. “Il rom che, due settimane fa, ha investito con la sua auto una decina di persone a una fermata d’autobus alle porte di Roma e’ stato descritto come rumeno e invece era croato, nato 26 anni fa a Torino”. “Nei romeni in Italia c’e’ un senso di frustrazione costante per il modo in cui le informazioni che li riguardano vengono veicolate dalla stampa italiana. Anche perche’ il Rapporto Caritas Migrantes conferma che la maggioranza degli italiani considera i romeni ‘affidabili, seri, lavoratori e responsabili’”. Quanto al problema dei rom, “non si tratta di un problema romeno, ma europeo”, ha ricordato l’ex premier. “I rom non solo solo romeni, ma anche italiani, spagnoli, slovacchi, albanesi, bulgari, ungheresi. Penso che il Parlamento europeo debba mettere in marcia un progetto europeo lungo due direttrici fondamentali: assistenza a tutti quelli che vogliono integrarsi; ma solo a condizione che mandino i loro bimbi a scuola. E in questo modo, partendo dalla cultura, credo che nel giro di qualche anno il problema sara’ risolto”. Fonte: AGI

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