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martedì 18 novembre 2008

Italia e Romania verso un nuovo accordo per la protezione dei minori abbandonati

17 NOVEMBRE 2008
di Sergio Bagnoli

Secondo il nostro ministro degli Esteri Franco Frattini ed il suo omologo romeno Lazar Comanescu tutto è pronto affinché i funzionari dei due ministeri diano piena attuazione lunedì, incontrandosi alla Farnesina, all’accordo intercorso quattro mesi fa tra le parti per la riammissione nello stato danubiano dei minori sfruttati, rinvenuti nelle nostre città dalle forze di polizia e dagli assistenti sociali in stato di completo abbandono. Il fenomeno, molto diffuso in questi primi turbolenti anni successivi all’integrazione della Romania nell’Unione europea, è arrivato all’attenzione dei grandi mass- media italiani a seguito del caso del piccolo Gratian Gruia, vittima di gravi maltrattamenti da parte del padre naturale e della nonna, prelevato da funzionari dell’ambasciata romena in Italia presso l’Istituto ove era stato ricoverato per ordine della Procura del Tribunale dei minorenni della capitale e portato direttamente a Bucarest benché non conoscesse nemmeno una parola nella lingua madre. Le forze politiche della penisola, specialmente i radicali, fecero immediatamente appello al ministro Frattini a affinché rimediasse a quello che loro non hanno esitato a definire un vero e proprio atto di prepotenza dell’autorità romena, compiuto nell’indifferenza della Polizia di frontiera di Fiumicino e grazie alla complicità del Presidente del Tribunale minorile romano che ha dato il nulla- osta all’operazione senza avvertire la sua Procura.“ Nulla di più falso, comunica oggi il Vicinale, in quanto i romeni si sono mossi nel rispetto del diritto internazionale, dando, nel caso specifico, piena attuazione all’accordo stipulato in materia di ordine pubblico dalle due Nazioni l’otto giugno scorso”. La circostanza è stata confermata dal ministro degli interni Maroni in persona: i romeni non possono essere, da una parte, criticati quando li si accusa di inviare dolosamente i propri minori a delinquere in Italia e, dall’altra, stigmatizzati anche quando fanno il loro dovere e cioè se li riprendono per il rimpatrio assistito, sembra essere in sostanza il discorso del politico leghista. Il governo di Bucarest dal canto suo fa sapere di essere intenzionato ad usare la “ tolleranza zero” nei confronti della delinquenza e dell’emarginazione romena all’estero al fine di ridare piena dignità alle migliaia e migliaia di loro connazionali della diaspora la cui reputazione è scalfita dall’esistenza di un pugno di malfattori. Probabilmente però l’organo giudiziario romano non si è fidato delle autorità di Bucarest ed invece di segnalare il caso di Gratian all’apposito ufficio istituito presso il Ministero italiano degli interni ha preferito procedere autonomamente. Il minore, una volta sbarcato a Bucarest, è stato preso in consegna dagli assistenti maternali del paese danubiano che però, pare, non abbiano rispettato sino in fondo le prescrizioni cautelari imposte dal Tribunale laziale, Ora sembra che una schiarita nel caso di Gratian e dei tanti bambini romeni abbandonati ci sia: il giornalista italiano Mino Damato, che a Sigureni vicino Bucarest per il tramite dell’Associazione da lui fondata ha eretto un vero e proprio villaggio della solidarietà in cui sono ospitati bambini soli, ha incontrato l’Ambasciatore d’Italia Cospito che ha allertato a sua volta, in ordine al problema, il ministro romeno agli affari sociali Mariola Neagu. Il desiderio di Damato sarebbe quello di ospitare a Segureni non solo Gratian ma anche parecchi altri tra i minori abbandonati rimpatriati in Romania dall’Italia. Per fare questo ci vuole una nuova convenzione tra l’associazione diretta dal giornalista italiano e lo stato romeno. A questa convenzione sta lavorando alacremente l’ambasciatore Cospito che afferma essere l’accordo possibile all’indomani della formazione del nuovo esecutivo a Bucarest ( il trenta Novembre prossimo in Romania si tengono le elezioni politiche generali). “ A Segureni operano suore ed educatrici romene che parlano bene anche l’italiano” chiosa Mino Damato che aggiunge” perciò qui c’è l’occasione di dare a Gratian ed agli altri nella sua condizione una concreta speranza di vita”.
Fonte: Centomovimenti.

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