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martedì 11 novembre 2008

Mafia, killer sbagliarono persona e uccisero romeno nel nisseno

ROMA (10 novembre) - Il romeno Marinel Jipa, il 19 luglio del 2005, fu ucciso per sbaglio in un'esecuzione mafiosa: i killer, infatti, avevano nel mirino l'imprenditore per cui lavorava, ma sbagliarono persona. Con l'operazione condotta dai carabinieri sono stati scoperti i retroscena di questo omicidio e di un altro, entrambi avvenuti a Riesi, in provincia di Caltanissetta. Per i due omicidi i carabinieri hanno arrestato otto persone.

Secondo gli inquirenti, Jipa venne ucciso a colpi di pistola al posto del suo datore di lavoro Giuseppe Cannizzaro, di Butera, che aveva avuto contrasti con i vicini Salvina Cordaro e Massimiliano Sortino, madre e figlio. Gli esecutori del delitto furono Radouane Legzouli, 28 anni, marocchino, e il cognato Bouazza Maghni (collaboratore di giustizia), su incarico di Giuseppe Tardanico, anche lui pentito, ma all'epoca capo della frangia ribelle del clan Cammarata. Per l'omicidio di Cannizzaro furono organizzati diversi agguati, sempre andati a vuoto, tranne quello in cui venne ucciso al suo posto il romeno, che lavorava nell'azienda agricola.

L'altro delitto fu quello dell'imprenditore agricolo Francesco Maurici, assassinato il 3 agosto dello stesso anno. L'omicidio fu compiuto perché la vittima aveva litigato con il fratello Carmelo, il quale commissionò l'omicidio per 50 mila euro, sempre a Tardanico.

Fonte: Il Messaggero

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