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venerdì 21 maggio 2010

Conclusa a Rocca di Papa la Mostra di icone bizantine

Lunedì 17 maggio si è conclusa, presso il Museo di Geofisica del Comune di Rocca di Papa, la tre giorni di Mostra di icone bizantine. Fortemente voluta dal parroco della Parrocchia ortodossa romena, San Silvestro, in Rocca di Papa, padre Gabriel Apopei, l'evento è stato patrocinato dall'assessorato alla Cultura di Rocca di Papa. «L'iniziativa – si legge nella nota diffusa dal Comune, firmata da Padre Ignazio Blasi – ha lo scopo di far conoscere la spiritualità e la cultura del popolo romeno e ortodosso presente nel territorio, che il Sindaco di Rocca di Papa, il signor Pasquale Boccia, ha definito concittadini». «È importante – ha dichiarato il Sindaco – sostenere e stimolare l'organizzazione di questo tipo di eventi che creano aggregazione e scambio di conoscenze tra culture vicine, che coesistono all'interno della nostra bella città».

«Infatti – prosegue la nota – oltre l'aspetto squisitamente spirituale, c'è un aspetto culturale e artistico che permette a due culture, quella occidentale e orientale, di incontrarsi per arricchire l'unico patrimonio umano e spirituale di un determinato luogo. Ma ciò che è sbalorditivo è che, ancora una volta, sia proprio l'elemento di fede che si rivela capace di mettere in luce il vero volto culturale dell'Europa. Il Vescovo ortodosso romeno, Monsignor Siluan, Eparca dei romeni in Italia, nel suo intervento introduttivo alla lettura dell'icona bizantina, sottolineava come sia stata proprio l'evangelizzazione a dare un volto umano a quei popoli dove la parola di Cristo è giunta: questa Parola, incarnata, ha parlato, e parla ancora, attraverso le immagini legate al Mistero di Gesù Cristo, morto e risorto per la salvezza dell'uomo. Ora, la forza santificatrice dello Spirito Santo, dà vigore a quei colori che, fissati su tavole di legno, mettono in sintonia gli eventi più importanti legati a quel dono d'Amore di Dio».

«Guardare l'icona, per noi ortodossi significa, lasciarsi compenetrare dal gesto d'Amore di Dio: Dio, la santissima Trinità, ci raggiunge per santificarci, e allo stesso tempo, noi entriamo nel Mistero, in essa raffigurato, per dire il nostro sì a Dio, come Maria. Dio, che in Cristo Gesù, si è rivelato, e ha "preso forma umana", ci si propone per congiungerci alla sua divinità: Ciò che abbiamo visto e udito, ciò che le nostre mani hanno toccato, cioè il Verbo della vita, noi lo annunciamo a voi perché anche voi abbiate comunione con noi (1 Gv 1, 1-4). Lasciarsi illuminare dal Mistero in essa raffigurato significa partecipare al mistero stesso: i Santi Padri chiamavano questo percorso, unitamente alla partecipazione ai segni sacramentali della Chiesa, Divinizzazione. Venerare un'icona è dunque un atto di comunione al Mistero, una "Finestra" che ci permette di Contemplare ed assaporare il dono divino. La Chiesa ortodossa ha gelosamente conservato lo stile dell'iconografia, promuovendone sempre il valore intrinseco in esse raffigurato».

«L'icona non è un oggetto decorativo: è un luogo in cui è possibile incontrare Dio. Il Vescovo di Frascati, Monsignor Raffaello Martinelli, intervenuto alla manifestazione, apprezzando l'iniziativa, ha sottolineato che il riappropriarsi della "Tradizione" iconografica significa aprirsi al Mistero della contemplazione di quei Misteri che operano la salvezza: l'icona è veicolo di preghiera. Questa iniziativa può davvero rappresentare un punto di incontro spirituale che ci ricongiunga nell'unico dono di fede trinitario, patrimonio indiscutibile dell'unica esperienza ecclesiale che ha animato il primo millennio della Chiesa unita. Diventi anche questa un'occasione per riscoprire le nostre comuni radici, spirituali e culturali». «È stato un evento veramente sentito da tutti i partecipanti. L'assessorato alla Cultura è sempre aperto a nuove proposte che possano creare un'offerta culturale ampia per i nostri concittadini». Così il Consigliere delegato alla cultura Simone Pizziconi.

Fonte:Castellinews

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