Iniziativa di Sunia e associazioni migranti per non subire prevaricazioni
Contratti multilingue per conoscere un proprio diritto essenziale, molto spesso ignoto agli immigrati: quello di non subire prevaricazioni dai padroni di casa. E' quanto ha realizzato l'associazione "Migrazioni" in collaborazione con il sindacato inquilini del Sunia, redigendo copie di contratti a canone libero e a canone concordato in lingua russa, araba, inglese, francese, spagnola e rumena che gli immigrati potranno consultare e confrontare con i propri per scoprire se sono a norma di legge oppure no.
Troppo spesso a Bologna, denuncia il sindacato, si registrano casi di persone che in cerca di un alloggio sul mercato privato si trovano costrette a firmare contratti irregolari. "Ma ben pochi si accorgono dei veri e propri abusi che vengono perpetuati da padroni di casa disonesti ai loro danni - spiega Mauro Colombarini, segretario del Sunia - proprio perché non conoscono le leggi italiane e non sanno che esistono precise regole cui ci si deve attenere".
Il caso più frequente è quello in cui il proprietario di un appartamento affitta con un contratto a canone concordato chiedendo allo straniero prezzi ben più alti della media del mercato. "Così il proprietario intasca gli sgravi fiscali e l'esenzione dall'Ici cui il contratto concordato dà diritto, e allo stesso tempo non perde neanche un euro dalle pigioni, che invece per legge dovrebbe offrire a prezzi più bassi della media", fa notare Colombarini.
La fantasia in materia non ha limiti: ci sono contratti dove si chiede formalmente agli immigrati di pagare ad esempio 400 euro di affitto (in linea con le prescrizioni di legge), ma altrettanti vengono chiesti in nero, o sotto forma di contributi per il condominio o per le spese di ristrutturazione o per le bollette.
E' facile truffare gli stranieri anche quando gli si fa sottoscrivere un contratto non concordato. In questo caso i proprietari non hanno vincoli sull'ammontare della pigione richiesta, ma accade che altro denaro venga reclamato illegittimamente per spese che secondo le norme dovrebbero invece essere a carico loro, e non degli inquilini. Gli immigrati non lo sanno, e pagano in silenzio quanto richiesto. "Le agenzie immobiliari dovrebbero avere un ruolo, ma molte si limitano a far incontrare domanda e offerta e a far sottoscrivere un contratto di base: quello che poi succede non lo seguono più, e sulle transazioni che avvengono in nero nessuno controlla", insistono i sindacati.
In aprile, sul tema, partirà una campagna informativa: nei Comuni saranno distribuite cartoline e locandine multilingue. Su Internet (già oggi su Facebook, a breve sul sito www.migrazioni.eu) è possibile scaricare le copie dei contratti in lingua straniera.
Fonte: La Repubblica
lunedì 22 marzo 2010
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