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domenica 14 marzo 2010

Far west a Terricciola: "Sotto choc, non riusciva a parlare"

Il giovane autotrasportatore ferito alle gambe con un colpo di pistola. Il racconto dei testimoni

Terricciola (Pisa), 10 marzo 2010 - "Non si capiva niente, riusciva a dire poche parole in italiano. Continuava a dire 'sparo', 'profumi'". Così raccontano i volontari della Misericordia di Peccioli, tra i primi a raccogliere le parole di Alexandru Chischop, 34enne, rumeno, autotrasportatore, residente a Collesalvetti.

L’uomo era seduto nel suo camion con rimorchio del corriere Bartolini immobilizzato da un colpo di pistola alle gambe. Un colpo che ha riportato Selvatelle e la Rosa di Terricciola nel far west. L’uomo infatti, secondo quanto ha cercato di riferire con il suo mediocre italiano, è stato sorpreso dai due rapinatori a Collesalvetti, proprio sotto la sua abitazione. E’ stato immobilizzato, legato e ferito da un colpo di pistola alle gambe. Poi la folle corsa (e misteriosa) fino alla Rosa di Terricciola dove gli aggressori hanno parcheggiato il tir proprio all’incrocio che porta a Peccioli, davanti all’ingresso della Fiera di Primavera. Nessuno però sembra aver visto niente.

"Abbiamo visto il camion fermo nello spiazzo — dicono dal bar che si affaccia sul lato opposto della strada — ma nessuno si è accorto di niente. Solo quando sono arrivati i carabinieri abbiamo capito che c’era qualcosa di strano". Poi sono arrivati i soccorritori della Misericordia di Peccioli che con difficoltà sono riusciti a sistemare il ferito sulla barella. Il giovane infatti era immobilizzato per le ferite alle due gambe e anche per la grossa stazza. "Era sotto choc — dicono i soccorritori — non si capiva molto perché parlava in rumeno. Cercava di farsi capire, ma con molta fatica. Ripeteva in continuazione alcune parole".

E la piccola frazione, da sempre nota per essere il crocevia degli atuomobilisti che attraversano l’Alta Valdera, è piombata nel far west. "Perché si sono fermati qui i malviventi?". Se lo domandano in molti. In effetti questa storia ha molti punti oscuri. L’aggressione a Vicarello deve essere chiarita. E soprattutto deve essere spiegato il lungo tragitto fino alla Rosa di Terriccola. Possibile che in 30 chilometri non ci sia stato un posto più sicuro per scappare con la refurtiva? "Non ci siamo accorti di niente". Dicono dal Bar sport di Selvatelle.

"Abbiamo visto il tir del corriere Bartolini scortato dai carabinieri". Dice il gestore della stazione di rifornimento Tamoil. Ma nessuno ha sentito niente. Il camion è stato abbandonato in un incrocio dove si affacciano un bar e alcuni negozi. Il via vai di auto è sempre molto sostenuto. Un appuntamento a La Rosa? Un cambio di strategia dei rapinatori che si sono fatti venire a prendere da alcuni complici?

I carabinieri di Terricciola e quelli della compagnia di San Miniato sono stati tra i primi a intervenire. Ma per il momento sull’indagine c’è il massimo riserbo. Intanto la Rosa di Terricciola s’interroga.
di NICOLA PASQUINUCCI

Fonte: La Nazione.

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