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lunedì 11 aprile 2011

Comprano furgone all'asta giudiziaria, ma per la polizia romena è rubato

IL CASO
Due rumeni avevano acquistato il mezzo all'incanto al tribunale di Firenze.
Tornati in Romania, l'Interpol li ha fermati accusandoli di furto. Rischiano l'arresto
di RICCARDO BIANCHI e LUCA SERRANO'

Avevano acquistato un furgone alle aste giudiziarie del tribunale Firenze. Ma quando si sono recati in Romania a trovare la famiglia, la polizia li ha fermati. Secondo il database dell’Interpol, infatti, il camioncino risulta rubato in Italia nel 2009. Loro si sono difesi dicendo di aver acquistato il mezzo nel 2010, per altro dal demanio, e di aver richiesto tutti i documenti per circolare senza mai trovare un intoppo. Ma adesso rischiano l’arresto per furto.

Protagonisti della disavventura sono due romeni regolarmente residenti nel capoluogo toscano, Marian Percu e suo figlio Vasilij Percu. Nell’ottobre 2010 avevano acquistato il furgone per 1399 euro dall’istituto per le vendite giudiziarie. «Siamo stati anche fermati dai carabinieri per dei normali controlli, nessuno ha mai riscontrato problemi», dicono i due. Ma il 31 marzo sono stati bloccati da una pattuglia a Calarasi, la loro città natale, che ha requisito sia il mezzo che i loro documenti.

I familiari in Italia hanno cercato di capire cosa fosse successo. Nei registri nazionali appare solo un fermo amministrativo, già scaduto e legato al vecchio proprietario, un cinese di Prato. La polizia stradale si è recentemente interessata al caso: «Il terminale Shengen è uguale in tutta Europa, ma forse è stato male interpretato o forse le diciture sono diverse». Nel dubbio ha cancellato il fermo e segnalato il disguido burocratico al consolato rumeno di Bologna, perché interceda con le autorità locali.

Ma Vasilij ammette di essere preoccupato: «Il commissariato locale si è dimostrato comprensivo, ma nessuno parla inglese o francese, perciò mi domando come facciano a capire quello che dice l’Interpol». I poliziotti hanno hanno fatto sapere che sia lui che il padre potrebbero essere processati per furto se dall’Italia non arriverà in tempi brevi un chiarimento. «Ho figli e moglie a Firenze, non posso lasciarli soli per tanto tempo - fa sapere dalla Romania - spero che qualcuno intervenga e alla svelta».
(09 aprile 2011)

Fonte: La Repubblica

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