Inghiottito dal Tevere, gli amici tornano sul luogo della tragedia
Perugia, 4 aprile 2011 - "Non doveva fidarsi, perché ha dato retta a quello lì, quante volte ci eravamo raccomandati... ". Il silenzio si trasforma in rabbia. Sono passati tre giorni dalla tragedia e gli amici di George (‘Giorgio’) Tudor, il quindicenne rumeno annegato nel Tevere, non si danno pace. Cercano risposte, vogliono sapere quanto è realmente accaduto quel venerdì pomeriggio.
E soprattutto, alcuni puntano il dito contro chi era con il ragazzo e "non ha potuto far nulla per salvarlo". Piangono, restano uniti. Una generazione che vuole divertirsi, ma che condanna con forza "quel gesto maledetto che ha portato alla morte un angelo", dicono. Si conoscono un po’ tutti a Ponte San Giovanni. Frequentano lo stesso istituto, la media "Volumnio".
Sono accorsi subito appena hanno saputo dell’incidente, sulla strada adiacente il canile Enpa. E sono ritornati anche ieri. Lì, "dove il tuo cuore ha smesso di battere", per portare fiori e dare l’ultimo saluto al compagno. "È stata solo una bravata, non si può perdere la vita così", l’urlo di dolore si confonde con la rabbia. Un ragazzo scuote la testa. Ha la stessa età di ‘Giorgio’, batte i pugni su una panchina. "Ma che cavolo hanno fatto? Sapevo che prima o poi si sarebbero messi nei guai, ma questo non lo meritava", dice.
Adesso si interrogano l’un l’altro, cercano risposte a una morte assurda. Qualcuno lo dice sottovoce: "Avevo immaginato che avevano combinato qualcosa... ". E il pensiero va a quella bomboletta di gas anestetico, quella che avrebbero ‘sniffato’ lungo le rive del fiume prima del dramma. Quella che di solito usano nei campi sportivi quando i giocatori si fanno male. Una miscela ‘legale’, ma che li avrebbe storditi come fosse droga.
"È stata soltanto una bravata, non sappiamo di chi possa essere stata l’idea — raccontano —. Erano amici per la pelle, molto legati, stavano quasi sempre insieme. Si fidavano, ma ne hanno combinate anche delle belle... ". Intanto la procura dei minori di Perugia ha aperto un fascicolo contro il ragazzo che si trovava con il rumeno in quel drammatico momento. L’accusa riguarda l’omissione di soccorso.
Sarebbe stato proprio l’indagato ad ammettere infatti in caserma di aver sniffato con ‘Giorgio’ da una bomboletta di gas anestetico, spiegando quel gioco folle che ha portato il compagno alla morte. Un altro amico lo aveva scritto venerdì sera sul suo profilo Facebook: "Perché hai ascoltato quel tonto a fare quella bravata? Perché?".
Daniele Cervino
Fonte: La Nazione
giovedì 7 aprile 2011
''Giorgio' era gentile con tutti ma non doveva dargli retta...
Pubblicato da
Anonimo
alle
16:37
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento