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sabato 30 aprile 2011

Intervista a "RocaBoy", nuovo talento Rap dell'underground romano

L'ultimo lavoro di RocaBoy:la canzone "You are my love".

Bacau (Romania nord-orientale) 1987, è li che nasce Alexandru-Bogdan Roca, nome d’arte RocaBoy. Già da ragazzo all'età di 11 anni inizia a scrivere i primi testi in romeno, spaziando da poesie liriche a rime hip-hop e rap. Tre anni più tardi si trasferisce con la famiglia nei pressi di Roma dove per molti anni perde il contatto con il rap romeno ed ascolta i primi artisti italiani, con flow e testi completamente diversi rispetto alle sue abitudini. Prende come pilastro a sostegno dei suoi testi l’artista Tormento, ma segue con curiosità anche Marracash ed i Cor Veleno. Scrive per molti anni testi in italiano ma non registra nessun pezzo fino al vicino 2010 su consiglio dell’amico e artista Tripleman.

Decide di cantare in italiano anche se è consapevole che la musica rap in Italia e poco apprezzata. RocaBoy registra tutto a casa, con il personal studio da lui creato, nel poco tempo libero trovato tra esami universitari e lavoro. Nel 2011 conosce Catalin Truica che diventa il regista del su primo video “you are my love” cantato insieme a Tripleman.

Alex cosa fai nella vita e perchè hai deciso di dedicare parte del tuo tempo alla musica rap?

Sono uno studente universitario. Studio economia all’università di Torvergata e la sera lavoro in una pizzeria a Lunghezza consegnando ordinazioni a domicilio. I pochi soldi che guadagno li spendo tra attrezzatura per il mio personal studio (microfoni, monitor, scheda audio ecc.) e uscite con gli amici.

E' stato difficile creare il tuo personal studio?

Mettere su un personal studio è molto dispendioso ma è ancor più dispendioso quando non si ha una minima informazione su come farlo, gli unici video tutorial che ho trovato sono in inglese e sono rimasto molto infastidito dal fatto che non ce ne fosse uno in italiano, questo da segno di una mentalità chiusa verso il mondo della musica. I pochi che hanno le informazioni se le tengono ben strette. Per questo motivo ho filmato un video tutorial su questo argomento.
Ho deciso di dedicare quel mio poco tempo libero alla musica per cercare di trasmettere le mie emozioni, i miei pensieri, la mia cultura alle persone che mi stanno attorno. La musica è un canale che attira l’attenzione facilmente e dove puoi trasmette dei messaggi per qualche minuto, se sei bravo non c’è bisogno di nient’altro per arrivare alla gente.

Cosa cerchi di trasmettere attraverso il testo di una canzone?

Come ho detto prima, le canzoni sono il modo più veloce per trasmettere pensieri, ma principalmente voglio trasmettere che il Rap non è tatuaggi, non è bling-bling, il Rap non è muscoli ma è rabbia, ribellione, protesta e rivoluzione. Il rap è arte. Non basta essere grossi e tatuati per rappare, non basta avere i soldi e le american muscle per avere un buon flow. Il Rap è sempre stato povero, semplice e onesto.

Quali sono i tuoi modelli, i cantanti da cui trai ispirazione?

Inizialmente in Romania prendevo esempio da artisti come Ombladon, Grasu XXL e BUG Mafia. Arrivato in Italia, Tormento mi ha influenzato moltissimo specialmente su questa ultima canzone. Ma recentemente sono entrato in contatto con un artista che sta diventando il mio modello per i testi che scrive ed i messaggi che vuole trasmettere nelle canzoni; fa parte della Blue Nox e si chiama Franco Negrè.

Qual è stato il motivo principale che ti ha spinto ad intraprendere questo cammino?

Ho sempre sentito il mondo del rap molto vicino alla mia realtà, alla realtà che vivevo in Romania e questo mi ha spinto sempre a scrivere testi simili. In Romania la musica rap hip-hop è seguita molto di più rispetto a qui. In Italia va di moda il rock-pop ed il mercato discografico e abbastanza ristretto per le canzoni rap, infatti i rapper visionati sui grandi canali televisivi sono cosi pochi da contarli sulle dita. Questo non riflette la realtà che vedo io, io vedo molti ragazzi come me che stanno lottando per incidere un disco, che ascoltano musica rap. Nel pubblico giovane questo tipo di musica è seguito, e sarà seguito ancora di piu quando questi giovani diventeranno adulti. È un ciclo naturale e il rap in Italia si sta sviluppando bene ma un po’ in ritardo.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Il mio principale motivo attualmente è laurearmi, manca poco davvero. Nell’ambito della musica ancora non penso troppo al futuro, canto per passione e non per lucro. Fra 10 anni mi vedo come manager presso una grande azienda informatica e ancora cantante nel tempo libero. Sinceramente, la vita da artista la vedo interessante, tra il viaggiare da una parte all’altra e i fan che ti seguono ma oltre a questo anche molto travagliante, stressante, preferirei una vita più tranquilla e rilassante.

Molte persone guardano alla musica rap con diffidenza, secondo te perchè?

Perche le persone giudicano subito e giudicano male senza conoscere e senza motivare. Oltre a questo sicuramente gli esempi americani hanno influenzato negativamente il modo di vedere il rap. Il mondo del rap e associato nei film sempre alla droga, alla volgarità. I media ci sparano molte volte notizie non propriamente vere o vere in parte e noi non abbiamo le conoscenze necessarie per distinguere il vero dal surreale. Diamo tutto per scontato e non siamo curiosi di scoprire il perché delle cose.

Per concludere, ci puoi dare qualche indiscrezione sull'uscita delle prossime canzoni?

Anche se ho finito il video da poco sto gia lavorando per le prossime song. Infatti questi giorni sto registrando la mia nuova canzone che si chiama “tutto il resto è rabbia”. È una canzone molto critica dove me la prendo un pò con tutti: telegiornali, governo ma specialmente il pubblico passivo che guarda senza reagire.

di Enrico Ferdinandi

Fonte: 2Due Righe

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