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martedì 21 aprile 2009

Centinaia di fedeli alla veglia della Pasqua ortodossa


Data articolo: 20-04-2009
Celebrazioni liturgiche
Una speciale preghiera indirizzata alle vittime del terribile sisma che ha sconvolto l’Abruzzo

Italiano, romeno, paleo-slavo e persino aramaico. Circa 400 cristiani ortodossi hanno annunciato in quattro lingue diverse la resurrezione di Gesù Cristo ieri sera, nella solenne veglia di Pasqua, festività che, secondo il calendario giuliano, ricorre proprio oggi.
La celebrazione liturgica si è svolta nella chiesa dedicata a Sant’Abbondio, in via Tommaso Grossi, a partire dalle 23.
Un orario non casuale, perché in quel momento a Gerusalemme era mezzanotte, «l’ora in cui la luce di Dio illumina il Santo Sepolcro». Il rito è stato officiato da padre Liviu Popa Rosu, parroco della chiesa ortodossa di Como e da due monaci romeni ospiti della comunità ortodossa lariana.
Per la solenne celebrazione sono giunti fedeli dall’intero territorio lariano ma anche dalle province di Lecco, Milano e Bergamo. «I fedeli sono soprattutto romeni - spiega padre Liviu - ma ci sono anche persone provenienti dall’Ucraina, dalla ex Jugoslavia e dal nord della Siria, dove si parla tuttora l’aramaico, la lingua di Gesù. Il rito, in queste occasioni, viene celebrato in romeno e in italiano, la lingua del Paese che ci ospita, ma in alcuni momenti particolarmente significativi traduciamo le parole della liturgia anche in slavo e aramaico».
I cristiani ortodossi prevedono la possibilità per i preti di sposarsi. Padre Liviu ha moglie e figli e lavora come infermiere in Svizzera. «Mi guadagno da vivere con la professione di infermiere - dice - e destino ciò che posso alla nostra chiesa. Soltanto grazie alle offerte dei fedeli, infatti, è possibile mantenere e migliorare la nostra parrocchia».
Nell’omelia della veglia pasquale, il parroco della chiesa ortodossa romena di Como ha invitato i fedeli a riflettere sulla figura di Gesù Cristo. «Ho pensato a una riflessione sulla figura di Cristo come artefice di una nuova creazione che redime l’uomo dal peccato - dice il sacerdote - Gesù è il nuovo Adamo e da questo messaggio dobbiamo ripartire».
Il parroco romeno ha rivolto anche un pensiero al terremoto che ha sconvolto L’Aquila e la zona limitrofa. «Speriamo tutti che l’Abruzzo sia ricostruito ancora più bello di prima - sottolinea padre Liviu Popa Rosu - In quella zona ci sono chiese bellissime che hanno molti secoli di storia e che sono state seriamente danneggiate dal terremoto. Preghiamo perché, grazie alla misericordia del Signore, si riesca con l’aiuto di tutti a dare una nuova bellezza a quelle strutture».
«Ci auguriamo soprattutto - sottolinea ancora il parroco ortodosso - che la ristrutturazione sia l’occasione per superare, anche a livello architettonico, quel concetto di divisione che ha caratterizzato la Chiesa del secondo millennio. Il pensiero dell’italiano del terzo millennio invece ha superato il concetto di divisione, la chiesa cattolica e quella ortodossa ormai sono vicine in tutto e restano pochi punti di distacco tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente. Nei prossimi anni speriamo che gli uomini saranno più umili e sapranno ricercare l’unità. Nel nome dell’unico Signore e dell’unico battesimo speriamo che ci sarà finalmente anche una sola Chiesa».

Anna Campaniello

Fonte: Corriere di Como.

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