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mercoledì 8 aprile 2009

Sicurezza. Via le 'ronde' dal decreto


Politica
A determinare la sconfitta sono stati 17 i 'franchi tiratori'
Sicurezza, governo giù su permanenza immigrati. Maroni: ''È un indulto''. Via le 'ronde' dal decreto

Approvato l'emendamento soppressivo dell'articolo che prolungava a 180 giorni il termine entro il quale i clandestini potevano essere trattenuti nei Cie. Dietro front del governo sulle ronde: il testo nel ddl già approvato al Senato. Soddisfatta l'opposizione che interromperà il suo ostruzionismo

Roma, 8 apr. (Adnkronos) - Governo battuto alla Camera sulla norma, contenuta nel decreto legge sicurezza, che prolungava a 180 giorni il termine entro il quale gli immigrati potevano essere trattenuti nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie). A voto segreto, chiesto da Pd, Udc e Idv, è stato infatti approvato l'emendamento soppressivo dell'articolo in questione.

A determinare la sconfitta sono stati 17 i 'franchi tiratori': l'emendamento è infatti passato con 232 sì e 225 no, mentre le astensioni, che sono comunque palesi, sono state 12: dieci deputati dell'Italia dei Valori, il liberale Paolo Guzzanti e Americo Porfidia, entrambi nel Misto, dopo essere stati eletti, rispettivamente, con Pdl ed Idv.

Nella maggioranza erano presenti 186 esponenti del Popolo della liberta' su 269 (39 quelli in missione, 44 quelli non partecipanti al voto); 49 della Lega su 60 (8 in missione e 3 non presenti alla votazione); sette del Misto su 12. Il Governo disponeva quindi sulla carta di 242 voti, ma alla fine i contrari all'emendamento e favorevoli alla norma contenuta nel decreto sono stati 225, 17 meno del previsto. Di contro l'opposizione partiva da 215 voti: 172 del Pd su 216 (6 in missione e 38 non presenti); 12 dell'Italia dei valori su 27 (10 astenuti, 4 assenti e uno in missione), 28 dell'Udc su 35 (2 in missione e 5 non presenti) e 3 deputati del Misto. Alla fine il centrosinistra ha visto approvato l'emendamento con 232 sì, i 17 voti mancati alla maggioranza.

''Furibondo", il ministro dell'interno Roberto Maroniper il quale si tratta di "un vero e proprio indulto per i 1.038 clandestini che il 26 aprile torneranno in libertà". E’ una bocciatura che "mette in discussione tutto l'impianto delle politiche di contrasto all'immigrazione" e pone una questione politica all'interno della maggioranza, ha detto il titolare del Viminale, annunciando che "domani prima del Consiglio dei ministri chiederò a Berlusconi un impegno personale per chiarire se quella del governo è ancora una politica di rigore sull'immigrazione”. In mancanza di risposte ha concluso il ministro "sarò costretto a trarre le mie conseguenze".

Intanto questa mattina, durante la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, il governo ha accettato di stralciare dal decreto legge anti-stupri la norma sulle cosiddette 'ronde' che verrà inserita nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza già approvato dal Senato e del quale il Governo chiederà una rapida calendarizzazione a Montecitorio.

Soddisfatta l'opposizione che interromperà il suo ostruzionismo. "E' una vittoria del partito democratico nell'interesse di tutti gli italiani grazie anche alla condotta intelligente del gruppo parlamentare", ha detto Dario Franceschini. "Tolta la demagogia delle ronde -aggiunge il segretario del Pd- ora ci si puo' concentrare sulla sicurezza dei cittadini, cioè' avere più forze dell'ordine sulle strade e trovare le risorse necessarie. Su questo noi del Pd siamo pronti a collaborare"

"Quando vince la ragionevolezza -ha commentato il capogruppo del Pd Antonello Soro- non vince nessuno, vinciamo tutti. Credo che sia stata accolta con favore da tutti la decisione del Governo di riportare nella corsia del disegno di legge il provvedimento riguardante le ronde. Per il resto, un decreto comprensivo di testi largamente condivisi nel corso della giornata avrà uno sviluppo più rapido e ci impegnamo a fare tutto il possibile" perché possa essere approvato entro oggi. "Siamo moto soddisfatti -ha sottolineato il vicecapogruppo dell'Udc Michele Vietti- ieri ci è stata sbattuta la porta in faccia ma evidentemente l'atteggiamento dell'opposizione ha indotto il Governo a rivedere questa decisione". Soddisfazione è stata espressa anche dal'Idv per bocca di Antonio Borghesi.

Di diverso avviso Maroni per il quale la decisione di togliere dal decreto antistupri la contestata norma sulle ronde, "non è un passo indietro ma è un passo laterale". "Abbiamo provato a cercare un'accordo e una mediazione", ha detto Maroni, che ha spiegato di essersi incontrato nella tarda serata di ieri con il premier Berlusconi e di aver verificato che c'erano solamente due strade: "O mettere la fiducia forzando la mano all'opposizione", oppure, "ma non è un passo indietro ma un passo laterale, togliere la norma contestata dal decreto e metterla nel disegno di legge (sulla sicurezza, ndr) con garanzia di una immediata calendarizzazione" da parte della conferenza dei capigruppo. Riguardo alla decisione, "mi assumo la responsabilità" ha detto il ministro, rilevando, a suo avviso, "un ostruzionismo immotivato dell'opposizione". Ad ogni modo, Maroni ha aggiunto che: "Avrei preferito portare il decreto così com'e'", in quanto, "convinto che la norma sia utile", ma alla fine si e' preferito adottare un atteggiamento "di responsabilità".

Fonte: Adnkronos IGN.

1 commento:

Catalina Sava ha detto...

Guvernul renunţă la „patrulele antiviol“
Autor: Elena Halcu
Data: 9 apr 2009

Guvernul renunţă la măsura prin care civilii ar fi putut să organizeze patrule nocturne pentru a asigura liniştea cartierelor. Amendamentul a fost eliminat din Decretul de Securitate.

Civilii nu vor avea dreptul să organizeze patrule pe străzi
Înfiinţarea patrulelor civile, propusă de ministrul de interne Roberto Maroni în Decretul de Securitate, a fost adusă în discuţie în perioada în care presa italiană relata pe larg două cazuri de viol cu autori români.

Măsura a fost criticată pentru că putea duce la crearea de noi violenţe, îndreptate mai ales împotriva imigranţilor. Consiliul Superior al Magistraturii s-a declarat, de asemenea, împotriva acestei măsuri.

Maroni, presat de opoziţie

Maroni a convocat ieri o reuniune a Camerei Deputaţilor pentru a discuta Decretul de Securitate. Deputaţi din opoziţie au declarat că nu vor discuta decretul, ­atât timp cât măsura care prevede posibilitatea organizării de patrule civile face parte din acesta. Astfel, Guvernul a ales să elimine prevederea din decretul de lege.

Sursa: Adevarul.
http://www.adevarul.ro/articole/guvernul-renunta-la-patrulele-antiviol.html

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