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lunedì 16 febbraio 2009

Affitta una villa non sua a cinque romeni

L'uomo, che dovrà rispondere del reato di truffa, aveva fatto stipulare una scrittura privata, chiaramente falsa, al capofamiglia
Campobasso
Protagonista dell'episodio un sessantenne denunciato dai carabinieri

di Cosimo Santimone

CAMPOBASSO Aveva affittato una villa non sua ad una famiglia rumena. Insomma aveva cercato di fare come Totò (nel famoso film «Totòtruffa '62») affittando quella villa disabitata. Un sistema ingegnoso, quello di un sessantenne di Campobasso il quale però non ha fatto i conti con i «nuovi» vicini dei rumeni, i quali, incuriositi da quella improvvisa presenza dopo tanto silenzio, hanno allertato le forze del'ordine.

E così, dopo aver effettuato tutti i controlli del caso, i militari dell'Arma hanno segnalato l'uomo alle autorità. Si è concluso così, dunque, il tentativo di truffa che ha visto per protagonista, come detto, un sessantenne di Campobasso, denunciato dai carabinieri. La vicenda nel capoluogo di regione. L'uomo deve aver «notato» per mesi quella villa abbandonata (poichè i proprietari risiedono a Francavilla al Mare, in Abruzzo). E così, come recita il proverbio, alcune volte «l'occasione fa l'uomo ladro» ed il sessantenne, venuto in contatto con la famiglia rumena, non ci ha pensato due volte e con tanto di scrittura privata ha affittato l'abitazione alla famiglia composta da cinque elementi. L'uomo, per rendere ancora più credibile il tutto, ha anche fornito alla famiglia un lucchetto e una catena. E così la famiglia rumena, in buona fede, ha accettato di buon grado l'affare e si è sistemata nella nuova casa. Durante l'altra notte però il capofamiglia ha sentito bussare alla porta e quando ha aperto si è visto davanti una decina di vigilantes dell'istituto «Ivri» e i carabinieri, intervenuti su segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato negli ultimi giorni uno strano andirivieni presso quell'abitazione che, invece, negli ultimi anni era stata sempre disabitata in quanto i proprietari non tornavano spesso. Il padre di famiglia, pensando che si potesse trattare di alcuni balordi, prima di aprire la porta ha anche afferrato un oggetto contundente per difendersi in caso di aggressione. Una volta aperta la porta, però, quando ha visto che di fronte non aveva dei delinquenti ma bensì le forze dell'ordine, in tutta tranquillità ha spiegato perchè stava lì e soprattutto ha anche mostrato agli inquirenti la scrittura privata che aveva stipulato con il campobassano; scrittura che era chiaramente falsa. La sfortunata famiglia vittima del raggiro da parte del sessantenne, è stata così costretta a fare le valigie e a trovare una nuova casa da prendere in affitto. L'autore del raggiro invece è stato individuato dai militari che così hanno messo fine alla sua «seconda attività». Una villa, quella in oggetto, già finita agli onori della cronaca un paio di anni fa quando, sempre le guardie giurate, ritrovarono nel giardino della stessa alcune piantine di marjiuana.

14/02/2009

Fonte: Il Tempo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

SE NON FOSSERO STATI RUMENI...NON SE NE SAREBBE ACCORTO NESSUNO!!!!I RUMENI IN ITALIA SONO BRUTTI E PERICOLOSI

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