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lunedì 2 febbraio 2009

Nettuno, lo sdegno di Napolitano


Dopo l'episodio dell'altra notte, dal presidente della Repubblica forte denuncia contro il razzismo
"Sintomi allarmanti di tendenze diffuse che sono purtroppo venute crescendo"

"Episodi raccapriccianti non più isolati"
Sulla questione immigrazione interviene anche Fini "Intollerabile ogni discriminazione"

ROMA - Dopo l'ennesimo gravissimo caso avvenuto la scorsa notte a Nettuno, contro il razzismo scendono in campo le massime autorità dello Stato. "Siamo dinanzi a episodi raccapriccianti che vanno ormai considerati non come fatti isolati ma come sintomi allarmanti di tendenze diffuse che sono purtroppo venute crescendo", ha denunciato stamane il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Rivolgo perciò un forte appello - ha continuato il Capo dello Stato - a quanti hanno responsabilità istituzionali, culturali, educative perché si impegnino fino in fondo per fermare qualsiasi manifestazione e rischio di xenofobia, di razzismo, di violenza".

Prima del Quirinale era stato Gianfranco Fini a intervenire sul tema con un'accorata difesa dei lavoratori immigrati e precari. Non è possibile "in alcun modo tollerare forme anche velate di discriminazione" nei confronti dei lavoratori stranieri, ha detto il presidente della Camera in occasione della presentazione a Montecitorio del rapporto del Cnel sul "Lavoro che cambia". "Dobbiamo piuttosto offrire agli stranieri che vengono legalmente e lealmente a lavorare in Italia un chiaro quadro normativo, teso a favorire appieno la loro integrazione, il loro essere nuovi italiani'', ha aggiunto Fini, sottolineando anche che la flessibilità dul lavoro non deve tradursi per le nuove generazioni in precarietà.

Il presidente di Montecitorio ha sottolineato che ''una parte sempre più significativa della forza lavoro presente in Italia è oggi rappresentata da lavoratori stranieri. E ancor di più lo sarà domani. Sono lavoratori che danno un contributo fondamentale in settori centrali del nostro sistema produttivo, da quello edilizio alla filiera agroalimentare, e che svolgono un ruolo insostituibile anche in altri campi, come quello della cura degli anziani, dei disabili, dell'infanzia''.

Fini ha poi ricordati i lavoratori più giovani e meno tutelati. "Stiamo vivendo tempi che pretendono risposte innovative e lungimiranti" perché "non stiamo vivendo una crisi congiunturale ma una fase di trasformazione strutturale e forse irreversibile nell'economia europea e mondiale", ha detto il presidente della Camera.
(2 febbraio 2009)

Fonte: La Repubblica.

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