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lunedì 2 febbraio 2009

Allarme razzismo: a Marcellina un'altra bomba carta contro i romeni

di Elena Ceravolo
GUIDONIA (1 febbraio) - Qualcuno a Guidonia e dintorni ha scelto di dare una risposta precisa, indistintamente contro tutti i romeni, allo stupro di via della Selciatella: il fuoco. Ora, al terzo attentato incendiario in pochi giorni, è davvero difficile pensare ad altro.

L'ultima bomba carta ha colpito a Marcellina, nemmeno cinque chilometri da Guidonia, l'altra sera. Sotto attacco il bar di Cornelia, lungo il corso del paese. Lo scoppio ha distrutto una vetrata blindata. Stesso tipo di ordigno quello usato solo la sera prima contro la macelleria di Adrian Nichifor, a Villalba di Guidonia, a poche decine di metri dal bar di un'altra connazionale, Livia, dentro il quale il lunedì precedente era stata scagliata una bottiglia molotov che ha subito fatto alzare le fiamme tra i tavoli.

Cornelia ieri non si dava pace: «Se la bomba fosse riuscita a oltrepassare il vetro sarebbe andata a finire proprio sul quadro elettrico. Sarebbe potuto bruciare tutto il palazzo». Il motivo? «Non lo so, so solo che i marcellinesi con me sono stati sempre gentili». In qualche ora tutto era a tornato posto in quel bar in cui anche il nome racconta di speranza di integrazione: "Europa". La vetrata e il muro annerito. E' la voglia di "archiviare" l'odio. «Ma quello stupro ci fa soffrire nell'anima e come tutti gli italiani chiediamo una pena pesantissima».

A Marcellina, paese ad alta concentrazione di stranieri, qualche segno di intolleranza negli ultimi anni è stato registrato: danneggiamenti ad un altro negozio romeno e qualche scritta sulla porta del municipio. Niente di simile all'aria pesante di questi giorni che arriva dalla vicinissima Guidonia. Tirava già nel quartiere di Collefiorito sabato sera quando in almeno una trentina, cric e spranghe alla mano, hanno mandato all'ospedale quattro albanesi.

Nelle stesse ore in altri quartieri altri cinque i romeni pestati. Da lì un'escalation. Che ha spinto il vescovo della diocesi di Tivoli, Mauro Parmeggiani, a mandare "un messaggio nel messaggio" da diffondere oggi a tutti i parroci in occasione della XXXI Giornata per la vita: «La inumana e deprecabile violenza sulle donne così come la violenza e l'odio che monta in maniera generalizzata verso persone di altri paesi non è forse conseguenza dello smarrimento del senso di Dio che dà significato alla vita, ad ogni vita aldilà del sesso, della provenienza e di ogni altra diversità?». Poi il richiamo a tutti - credenti o no, italiani o stranieri - «ad un maggior senso di responsabilità e rispetto verso la vita degli altri». E alle istituzioni un impegno per la sicurezza.

Fonte: Il Messaggero.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

ANSA) - VERBANIA, 4 FEB - Arrestati a Verbania dai carabinieri 19 romeni con l'accusa di aver compiuto numerosi furti in appartamenti con una tecnica da funamboli. L'indagine, denominata 'Funamboli', ha preso spunto da furti, commessi di notte con una tecnica che consisteva nel calarsi dal tetto tramite funi, per impossessarsi di computer portatili e telefonini, svaligiando negozi di telefonia e informatica e centri commerciali. La presunta banda avrebbe portato a termine 33 furti in tutta Italia.

Anonimo ha detto...

e' stata portata in ospedale: e' in prognosi riservata
Abusa di anziana cieca, arrestato romeno
L'uomo era ubriaco: è entrato nella casa e ha cercato di approfittare della donna
PAVIA - Un romeno di 31 anni è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver violentato una anziana non vedente di 83 anni ad Albuzzano, un comune a pochi chilometri da Pavia. L'episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, ma se ne è avuto notizia soltanto lunedì sera. Il romeno, che lavora come muratore in una impresa edilizia, era ubriaco. L'uomo entrato nella casa della donna ed ha subito cercato di approfittare di lei. Le urla dell'anziana hanno richiamato la nipote che abita nelle vicinanze. La donna ha chiesto l'intervento dei carabinieri che hanno arrestato l'uomo, ora rinchiuso nel carcere di Pavia. L'anziana non vedente è stata trasportata d'urgenza al policlinico San Matteo di Pavia. All'ospedale le sono state riscontrate numerose lesioni. Ora è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di chirurgia.


16 febbraio 2009(ultima modifica: 17 febbraio 2009)

Anonimo ha detto...

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mercoledì 18 febbraio 2009 h. 11:39 Direttore Responsabile: Giuliano De Risi Rss feed

STUPRI: ROMENO PRESO A LIVORNO INDAGATO PER PRIMAVALLE
Stampa Invia questo articolo(AGI) - Roma, 18 feb. - E' indagato anche per lo stupro di Primavalle il romeno 36enne fermato a Livorno e ritenuto il complice del giovane Alexandru Istoika Loyos, riconosciuto dalla 14enne violentata sabato pomeriggio al parco della Caffarella. L'uomo si chiama Karol Racz.

Anonimo ha detto...

Lazio/ Controlli nei campi nomadi di Roma e provincia: 26 arresti
400 identificati, sequestrate auto e refurtiva
postato 33 min fa da APCOM
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Roma, 19 feb. (Apcom) - E' di 26 arresti, 400 identificazioni, un centinaio di autovetture controllate, diversi stranieri trovati senza documenti fotosegnalati il bilancio dei controlli in diversi campi nomadi e insediamenti abusivi sul territorio della capitale e della provincia effettuati nelle ultime ore dai carabinieri del Comando provinciale di Roma.

All'operazione hanno partecipato oltre 130 Carabinieri dei Gruppi di Roma, Ostia e Frascati, i militari del Nucleo Radiomobile di Roma, la Compagnia di Intervento Operativo dell'VIII Battaglione Carabinieri 'Lazio' e unità cinofile.

Per molti degli identificati loro la posizione è ancora al vaglio dei Carabinieri. Venti autovetture, alcune delle quali di grossa cilindrata, rinvenute all'interno e nei pressi degli insediamenti, sono state sequestrate perché provento di furto, per la mancanza della copertura assicurativa obbligatoria e per l'alterazione delle caratteristiche costruttive. Sequestrata inoltre refurtiva e beni per circa 170mila euro.

In particolare, i carabinieri della stazione Roma Centocelle e della compagnia Roma Casilina hanno controllato l'insediamento abusivo sorto all'interno del parco comunale di Centocelle: circa 100 sono state le persone identificate, tutte comunitarie, che occupano l'insediamento. Per 35 uomini i Carabinieri stanno valutando la posizione tramite i riscontri alla banca dati. Per quasi tutti sarà proposto l'allontanamento dal territorio nazionale.

In via dell'Idroscalo i Carabinieri della stazione Roma Ostia Antica e quelli della stazione Roma Casal Palocco hanno arrestato 14 cittadini romeni, di età compresa tra i 23 ed i 47 anni, responsabili di furto aggravato di energia elettrica. Gli stranieri si erano collegati abusivamente ad una cabina della società Acea, tramite collegamenti volanti, per portare l'elettricità nelle loro case ubicate.

A Tor San Lorenzo di Ardea, presso il centro residenziale 'Le Salzare', i Carabinieri hanno controllato circa 100 persone straniere di nazionalità marocchina e romena. In 30 sono state denunciate per avere occupato abusivamente unità abitative del complesso. Altre 10 sono state arrestate in violazione della legge Bossi-Fini, per altre 50 la loro posizione è ora al vaglio dei militari.

In una baracca abbandonata dell'insediamento Casilino 900, invece, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno rinvenuto 65mila euro in capi di abbigliamento e di biancheria intima, provento di un furto messo a segno il 12 febbraio scorso ai danni di un commerciante di Ardea. Nel frangente un pregiudicato italiano è stato denunciato per ricettazione. Un nomade di 26 anni, anche lui appartenente al campo Casilino 900, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Roma Casilina per furto su autovettura. Il giovane è stato bloccato poco lontano dal campo proprio mentre stava tentando di rubare un'autoradio dall'abitacolo di un'auto in sosta.

I Carabinieri della stazione Roma Centocelle, nell'insediamento di via dei Gordiani, hanno notificato un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Roma nei confronti di un nomade serbo di 37 anni. L'uomo, che dovrà scontare la pena di 4 mesi di reclusione per furto aggravato in concorso, è stato associato al carcere di Rebibbia.

Dall'entrata in vigore del Decreto Legislativo 32 del 28 febbraio 2008, 754 stranieri comunitari, ritenuti responsabili di comportamenti che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e grave ai diritti fondamentali della persona ovvero all'incolumità pubblica, sono stati allontanati dal territorio nazionale su proposta del Comando Provinciale Carabinieri di Roma. Di questi, 718 sono i decreti firmati dal Prefetto di Roma e 36 quelli firmati dal Ministro dell'Interno.

I dati, inoltre, fanno emergere una preminenza di decreti di allontanamento emessi nei confronti di cittadini romeni (698, tra cui 138 rimpatriati nel paese di origine), seguiti a distanza dai cittadini polacchi (29, con 7 rimpatri) e dai cittadini bulgari (4, con 3 rimpatri). L'allontanamento si rende urgente quando l'ulteriore permanenza sul territorio dello straniero è incompatibile con la civile e sicura convivenza.

Anonimo ha detto...

RUMENI RUMENI E SEMPRE RUMENI.

POVERI INNOCENTI VERO??

Anonimo ha detto...

Roma Il delitto dell'amministratore di condominio. «Mi ha fatto delle avances, l'ho colpito col mattarello»
«L'ho ucciso e mi sono messa a bere La valigia? Doveva finire nel Tevere»
Confessa la donna romena: mio marito mi ha aiutata a nascondere il corpo
Trovati il mattarello usato per colpire la vittima, la giacca dell'uomo e gli abiti della donna sporchi di sangue

ROMA — «L'ho ammazzato, poi mi sono messa a bere vino e a fumare una sigaretta. Mi sono tolta i vestiti sporchi di sangue e mi sono fatta una doccia. E alla fine ho chiamato mio marito. "Vieni, torna a casa. Ho ucciso un uomo...». Davanti al pm Antonella Nespola, Gheorghita Nikita è un fiume in piena. La sua confessione dell'omicidio di Giovanni Santini è precisa, puntuale, piena di orribili dettagli. Ma ancora tutta da verificare. «Sì, sono stata io, e io sola, a ucciderlo venerdì pomeriggio — aggiunge la romena, che a Boccea tutti chiamano "Gina" — è entrato nel mio appartamento e mi ha chiesto i soldi del condominio. Ma poi mi ha detto "Se non ce li hai, se non puoi pagare gli arretrati, allora dammi qualcosa in cambio. Per cominciare potresti baciarmi...". Non ci ho visto più, ho perso la testa: ho afferrato il mattarello e l'ho colpito cinque volte ». La difesa di «Gina», 31 anni, madre di tre bambine e incinta del quarto figlio, ruota attorno alle presunte avances subìte dalla vittima, l'amministratore del condominio di via Urbano II, assassinato e poi chiuso in una valigia. All'inizio solo verbali, ma poi, secondo il racconto della donna, seguite anche da un tentativo di approccio fisico.

Oggi la romena e il marito, Gabriel Uijca Mihai, di 34, saranno interrogati dal gip durante l'udienza di convalida. Come chiesto dal pm, il giudice potrebbe emettere nei loro confronti due ordinanze di custodia cautelare per omicidio volontario e concorso in omicidio. Intanto la polizia ha trovato il mattarello, lavato ma ancora con tracce di sangue che sarebbero state rilevate dalla Scientifica, gli abiti della donna e la giacca di Santini chiusi in un sacco, nascosti nell'appartamento al pianterreno del palazzo e pronti per essere gettati. Quando Santini è stato ucciso, «Gina» era sola in casa. «Sempre venerdì ho comprato un trolley, ma il cadavere non c'entrava, ci stava solo la testa — continua la romena — così sabato mattina sono andata con mio marito a comprarne un altro, con la zip, e questa volta c'entrava tutto, ma senza giacca. L'abbiamo sistemato in uno sgabuzzino. Prima però Gabriel ha dovuto scardinare la porta per farci stare la valigia. Cosa volevamo farne del corpo? Gettarlo nel Tevere». La versione della cameriera è ora al vaglio degli investigatori della Squadra mobi-le, che stanno cercando di ricostruire i rapporti fra la coppia di stranieri e l'amministratore ucciso, anche attraverso l'esame delle ricevute dei pagamenti, per stabilire quante mensilità dovessero effettivamente «Gina» e Gabriel.

Gheorghita ha confermato l'estraneità del marito all'omicidio. «Dopo che l'ho chiamato, lui è tornato a casa con i mezzi pubblici dal cantiere dove lavora, ha acquistato la vernice e si è messo a dipingere le pareti sporche di sangue». Un piano diabolico, fallito sabato pomeriggio quando i familiari di Santini si sono recati in via Urbano II e, insospettiti dal forte odore di vernice provenire dall'appartamento dei romeni, hanno avvisato la polizia. Le indagini, comunque, non sembrano concluse. Si sta cercando di appurare se la coppia possa aver contato, o chiesto, sulla collaborazione di altre persone. «Avances? Ma quali avances. Non è possibile — spiegano sconvolti gli amici e i conoscenti dell'amministratore — Giovanni (che amministrava non solo il palazzo di via Urbano II, ma anche altri due condominii a Boccea e cinque in altri quartieri, ndr) non era proprio il tipo. Era una persona perbene, onesta. Quando gli inquilini non riuscivano a pagare le rate, concedeva altro tempo. Era gentile con tutti, sia con gli stranieri sia con gli italiani». Ma sembra che proprio sui mancati pagamenti, Santini avesse avuto in passato altri contrasti con «Gina» e Gabriel. Fino all'ultimo, venerdì pomeriggio, che gli è stato fatale.

Rinaldo Frignani
23 febbraio 2009

Anonimo ha detto...

In Italia sono arrivati, insieme a tanti cittadini in cerca di lavoro, molti criminali»
Omicidi, violenze, furti: il «caso romeno»
Il rapporto: primi tra gli stranieri nei reati più gravi. Sono il 15% degli accusati di omicidio e il 37% di chi ruba
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Roma è la Bucarest italiana: 157mila presenze (23 febbraio 2009)
SCHEDA «L'attuale paura nei confronti dei romeni va oltre i dati statistici della criminalità»: l'opinione è di Franco Pittau, coordinatore scientifico del Dossier sull'immigrazione di Caritas Migrantes, unico in Italia ad aver elaborato i dati demografici e le statistiche criminali sui romeni presenti in Italia. Il problema infatti non è il tasso di criminalità, cioè il rapporto tra i denunciati romeni e il numero complessivo di romeni che vivono da noi. In Italia, a causa dell'enorme flusso migratorio che si è verificato soprattutto dopo l'entrata di Bucarest nella Ue (primo gennaio 2007), vivono e lavorano più di un milione di romeni. I detenuti alla fine del 2006 erano 1.650 e oggi sono 2.729, cioè lo 0,27 per cento.

Il problema, però, assume un altro peso se si esamina la quota-parte di gravi reati per i quali sono chiamati in causa i romeni. Nell'arco di tre anni, infatti, dal 2004 e al 2006, i romeni sono risultati al primo posto tra gli stranieri per gli omicidi volontari, primi per le violenze sessuali, primi per i furti in abitazione, con strappo e con destrezza, primi tra gli estortori e nelle rapine in esercizi commerciali, come dimostrano le elaborazioni sui dati del ministero dell'Interno. E hanno così scalzato il triste primato degli albanesi. Il Rapporto del Viminale 2007 indica, ad esempio, che i romeni (pari nel 2006 al 12% dei soggiornanti stranieri), avevano un'incidenza in media quasi doppia rispetto agli altri immigrati nel caso degli omicidi volontari (15,4), delle violenze sessuali (16,2), dei furti di autovetture (29,8), dei furti con strappo (19,3), con destrezza (37,0), delle rapine in esercizi commerciali (26,9). Gli stessi dati dimostrano che, mentre servono gli immigrati di dieci diversi Paesi per arrivare al 50% degli stranieri presenti in Italia, bastano solo romeni, marocchini e albanesi per mettere insieme la metà dei denunciati stranieri per furti con destrezza e in abitazione (e un terzo del totale delle denunce, italiani inclusi).

Per le persone di queste tre nazionalità, inoltre, gli addebiti giudiziari sono aumentati nel quinquennio 2000-2005 oltre la media nazionale del 45,9%: in particolare, le denunce sono quasi triplicate per la Romania. «Risulta, così, che alcune collettività hanno maggiore rilevanza di altre nelle statistiche di criminalità e tra esse è inclusa anche quella romena », scrive Pittau in un articolo che sta per essere pubblicato a Bucarest e che cerca di spiegare senza isterismi, ma con realismo, cosa sta succedendo in Italia. Un altro aspetto segnalato da Pittau sono i costi finanziari dei reati commessi dagli stranieri in Italia. Cita una ricerca di Andrea De Nicola, docente di Criminologia all'Università di Trento, secondo cui le violenze sessuali commesse da stranieri — nelle quali tristemente primeggiano i romeni — sono il reato singolo che incide di più: si tratta di 2,7 miliardi di euro di spesa all'anno. Questa cifra enorme è stata calcolata in base ai costi conseguenti al reato (pecuniari, biologici e morali), al mancato reddito prodotto in seguito alla violenza subita, ai costi delle attività inquirenti e giudicanti (spese processuali e di detenzione).

Anonimo ha detto...

CATANZARO - Un rom di 17 anni e uno maggiorenne (Gianluca Passalacqua, 23 anni, incensurato) sono stati fermati in relazione all'omicidio avvenuto domenica sera a Catanzaro di Massimiliano Citriniti. L'accusa nei loro confronti è omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Secondo quanto è emerso dalle indagini, ad accoltellare Citriniti è stato materialmente il diciassettenne con il concorso attivo di Passalacqua.

OMICIDIO - Massimiliano Citriniti, 24 anni, studente di ingegneria dell'Università della Calabria, è stato assassinato nel parcheggio di un centro commerciale. I poliziotti hanno individuato i due rom, imparentati tra loro, già domenica sera. Secondo alcune testimonianze, all'uscita del centro commerciale la vittima avrebbe schizzato il contenuto di una bomboletta spray utilizzata per gli scherzi di carnevale contro alcune persone. Ne è scaturita una rissa nella quale Citriniti è stato accoltellato. Non è escluso che il giovane conoscesse le persone con cui ha avuto la lite. Il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha detto che «è stata una fatalità poiché l'arma usata era un coltellino. La vittima è stata colpita in una parte vitale del corpo». «Non riusciamo a spiegarci cosa è successo», ha detto uno degli amici della vittima. «Massimiliano era una persona tranquilla. Bisogna capire bene cosa è accaduto».

Anonimo ha detto...

(ANSA) - VERONA, 26 FEB - La squadra mobile di Verona ha arrestato due romeni senza fissa dimora accusati di violenza sessuale ai danni di una immigrata turca.La donna era stata aggredita nel novembre scorso in pieno giorno nel centro di Verona. Dopo mesi di indagini, condotte in collaborazione con alcuni poliziotti romeni, sono finiti in carcere Daniel Georg Stir, 35 anni, con una lunga carriera criminale in Romania (pluripregiudicato per rapina e furto), e Marian Savu, 34 anni, con piccoli precedenti.

Anonimo ha detto...

ANSA) - VERONA, 20 FEB - Un romeno di 24 e' stato fermato dalla polizia a Verina per sfruttamento della prostituzione minorile e lesioni gravi e aggravate. Aveva obbligato con la violenza una minorenne, anche lei romena, a prostituirsi. La giovane, 16 anni, e' riuscita a sfuggire al suo aguzzino e lo ha denunciato. Da quattro mesi, secondo quanto ha raccontato agli investigatori, la ragazza era obbligata a prostituirsi, e se si rifiutava veniva percossa violentemente con una sbarra di ferro.

Anonimo ha detto...

UN RUMENO VICEPRESIDENTE DEL ANOLF DI VERBANIA SI CANDIDA AL CONSIGLIO COMUNALE DI VERBANIA.
NON SI SA CON QUALE FORMAZIONE POLITICA :ON. MARCO ZACCHERA(DEPUTATO) O CON IL ATUALE SINDACO CLAUDIO ZANOTTI, LO VEDREMO.....

HA ANCHE UN BLOG: http://adrianchifu.blogspot.com/

BUONA PASQUA!

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