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martedì 24 febbraio 2009

Appello romeni a Berlusconi e Napolitano: fermate gogna mediatica

Conferenza stampa del Pir nel nuovo centro commerciale romeno

Roma, 21 feb. (Apcom) - L'appello dei romeni al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è chiaro: "Fermate la gogna mediatica e la deriva xenofoba". E' il messaggio lanciato dal Partito dei romeni d'Italia che oggi ha organizzato a Roma una conferenza stampa nel nuovo centro commerciale romeno della capitale, in via della circonvallazione Nomentana.

Alla conferenza giornalisti italiani, romeni ma anche reporter della Bbc. Quello dei romeni non è solo un appello è anche un invito alla 'conoscenza', il presidente del Pri, Giancarlo Germani ha infatti per prima cosa letto i numeri che contraddicono la paura del romeno: "Secondo i dati ufficiali, Caritas e ministero dell'Interno, su 1 milione e 16 mila detenuti, 2828 sono romeni ovvero lo 0,2 %, mentre ad esempio il 3,4 sono algerini, il 2,2% albanesi, l'1,2% marocchini". Se si resta "a Roma - ha sottolineato Germani - secondo i dati dei carabinieri, dal primo gennaio ad oggi su 1421 persone arrestate solo il 16% sono romeni. Perché allora condannare tutto l'84% dei romeni che resta?"

Per questo l'appello a Berlusconi e Napolitano, perché fermino la "romenofobia", una deriva "che non è nei numeri", e la "gogna mediatica": Germani ha infatti stigmatizzato il pressing della stampa, che relega in poche righe ad esempio lo stupro della figlia adottiva da parte di un italiano, mentre sbattein prima pagina i 'mostri romeni'. "Non dimentichiamo - ribadisce il presidente del Pri - che l'85% delle violenze sessuali avvengono in famiglia e a Roma gli stupri sono calati del 10% mentre adesso sembra che ci siano orde barbariche di romeni che seminano il terrore nei parchi". "Noi crediamo - attacca Germani, che il pressing mediatico, la gogna mediatica che si è scatenata contro di noi sia pensata proprio per far passare queste leggi, come quelle sulle ronde, a furor di popolo. Ma i numeri dicono il contrario".

Non solo i numeri, alla conferenza stampa, per cui come luogo è stato simbolicamente scelto il nuovo centro commerciale di prodotti alimentari romeni, "a testimoniare che in Italia arrivano imprenditori e persone che lavorano e investono", ma anche storie: si è ricordato l'ultimo operaio romeno morto in un cantiere, perché non si dimentichi "quanti sono i lavoratori romeni sfruttati, pagati male e spesso in nero", come il manovale che viveva nelle baracche di Castelfusano: sua moglie e il figlio di 4 anni avevano acceso un fuoco per scaldarsi, sono morti bruciati, il giorno dopo Natale. E ci sono anche Adrian Nichifor e Sorin Pavel, due imprenditori romeni che hanno raccontato le loro storie di 'ordinaria romenofobia'. Ora "Badanti e operai romeni non trovano più lavoro", hanno denunciato i leader del partito dei romeni in Italia.

Fonte: Virgilio Notizie.

Citeste si:
Partidul Identitatea Românească: Nu-i trataţi pe români ca pe infractori

1 commento:

Anonimo ha detto...

secondo me dovete in maniera pubblica e ufficiale prendere le distanze dall'etnia rrom.sono quasi sempre loro a fare "casini"e la colpa ricade su di voi...

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