Frattini: Romania mandi altri poliziotti.
Sì di Bucarest ma no limiti a circolazione
L'Italia chiede che i romeni condannati scontino pena in patria
Diaconescu: connazionali hanno stessi diritti cittadini europei
ROMA (23 febbraio) - La Romania mandi altri poliziotti in Italia. E' la richiesta del ministero degli Esteri Franco Frattini a Bucarest nell'incontro di questa con il collega romeno Cristian Diaconescu. I circa venti poliziotti di Bucarest che hanno aiutato ad arrivare all'arresto dei due romeni accusati dello stupro alla Caffarella non bastano.
Diaconescu ha garantito «piena collaborazione» all'Italia ed è favorevole alla «tolleranza zero» nei confronti dei reati, da chiunque essi siano compiuti, ma non prenderà «nessuna misura che limiti il diritto di circolazione» in Europa dei suoi cittadini. I due ministri sono tornati insieme da Bruxelles dove oggi hanno partecipato alla riunione dei ministri degli Esteri dei 27.
Carcere in Romania per i romeni condannati. Roma e Bucarest secondo Frattini devono «aggiornare» e migliorare l'accordo quadro del 2003 che potrebbe favorire anche il rimpatrio di quei cittadini romeni condannati in Italia in via definitiva che devono scontare la loro pena nelle carceri romene. «Si tratta - ha detto Frattini - di 900-1000 rumeni condannati in modo definitivo». Il ministro ha citato anche i casi degli «arresti fatti in flagranza di reato o quasi» e che devono essere processati in Italia, sulla base della legislazione italiana. «Ciò che chiediamo alla Romania è di temperare gli effetti di quei 10mila che creano problemi e che hanno fatto un po impressione all'opinione pubblica». E cita la Francia che ha espulso solo nel 2008 oltre 7000 cittadini romeni, «l'Italia ne ha espulsi circa 40, quindi le rassicurazioni le debbono dare i romeni a noi, che non ci siano più criminali romeni nelle nostre strade». D'accordo sul « principio della non colpevolezza fino alla condanna» richiamato da Diaconescu oggi che l'Italia rispetta «per prima».
Frattini ha ribadito il concetto di «tolleranza zero» verso chi commette reati «al di là di una nazionalità». Il ministro degli Esteri ha puntualizzato che l'Italia «accoglie bene i 990 mila rumeni perbene che lavorano e rispettano le leggi».
Duri solo con romeni che delinquono. Frattini chiarisce: «Noi accogliamo e continueremo ad accogliere i romeni che lavorano rispettando la legge, ma al tempo stesso che saremo fermissimi nei confronti di coloro che non rispettano la legge».
Bucarest: non limiteremo diritto di circolazione. Diaconescu assicura la collaborazione all'Italia, ma non prenderà «nessuna misura che limiti il diritto di circolazione» in Europa dei suoi cittadini, considerato «una conquista del nostro popolo dopo il comunismo che vogliamo difendere». I romeni che vivono in Italia, ha osservato Diaconescu, sono «cittadini europei che hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri» degli altri cittadini comunitari: «La criminalità non ha una nazione, non ha un passaporto», ha rimarcato Diaconescu che arriverà a Roma per dare solidarietà ai connazionali oggetto di atti di xenofobia.
Fonte: Il Messaggero
Citeste si: Franco Frattini: Cine comite delicte va fi pedepsit, cine lucreaza cinstit va fi primit in Italia ca prieten
martedì 24 febbraio 2009
Frattini: Romania mandi altri poliziotti. Sì di Bucarest ma no limiti a circolazione
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
10:37
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