15 luglio 2009 Silvana Fossati
Si chiama “Il mio lavoro in Italia” il nuovo servizio dell’Associazione commercianti dedicato agli stranieri che intendono aprire un’attività imprenditoriale nel nostro paese ma hanno bisogno di una guida per orientarsi fra obblighi normativi e adempimenti di legge, oltre che di essere informati sulle eventuali opportunità esistenti, anche di accesso al credito.
L’iniziativa è stata presentata ieri mattina nella sede provinciale Ascom da Luigi Boano con il presidente della Provincia, Paolo Filippi e il sindaco Piercarlo Fabbio. L’idea di uno sportello per aspiranti imprenditori è nata da una valutazione sui dati della popolazione i residente nel territorio comunale.
«I cittadini stranieri – ha spiegato Boano – rappresentano oltre l’undici per cento, una realtà significativa e in costante aumento. Ci siamo accorti che la loro presenza è importante non solo in termini numerici ma anche perché attivamente impegnata nell’imprenditoria locale e dunque portatrice di lavoro».
Su poco meno di 9 mila imprese, 1.138 (pari all’11,2 per cento) hanno titolari stranieri. «Ecco perché – ha proseguito il presidente di Ascom – anche basandoci sulla nostra esperienza quotidiana, abbiamo pensato allo sportello per fornire agli stranieri gli strumenti di informazione e formazione che, di fatto, contribuiscono all’integrazione di queste popolazioni nella vita sociale e lavorativa della città, concorrendo così alla prevenzione della criminalità che invece serpeggia tra i gruppi tenuti a margine della società e che incontrano troppi ostacoli nel trovare attività lavorative oneste».
Il progetto, finanziato da un bando provinciale per la sicurezza integrata, ha come partner il Comune e, oltre allo sportello, prevede per l’autunno la realizzazione di un manuale in cinque lingue (cinese, arabo, rumeno, spagnolo e albanese) con i principali adempimenti per avviare un’attività commerciale.
“Il mio lavoro in Italia” è aperto tutti i martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13 nella sede Ascom di via Modena 29. Vi operano tre mediatrici interculturali di lingua araba, cinese e rumena per offrire all’aspirante imprenditore straniero consulenza e servizi specifici in materia di credito e finanziamenti, normativa fiscale, del lavoro e d settore per le varie tipologie di attività, valutazione dei requisiti tecnico-professionali, autorizzazioni, leggi e abilitazioni necessarie, riconoscimento dei titoli scolastici abilitanti alle diverse professioni, geomarketing, inquadramento nella forma di impresa più adatta e interpretariato.
Il presidente Filippi ha ricordato che «il numero degli stranieri che intendono aprire un’attività in provincia è in costante crescita», il sindaco Fabbio sottolineato che «gli oltre diecimila stranieri residenti in Alessandria rappresentano una realtà importante e producono l’8,5 per cento del reddito lordo della città. C’è una forte propensione a essere imprenditori, negli ultimi cinque anni sono aumentati del 50 per cento, più alta delle medie provinciale e regionale».
Una evoluzione che si riflette sul passaggio dalle politiche di integrazione a quelle che considerano lo straniero una risorsa. Delle 1.138 imprese con titolari stranieri, in testa gli albanesi (239 pari al 21%), seguiti da 164 marocchini (14,41), 142 rumeni (12,48) e 104 cinesi (9,14). I primi sono impegnati soprattutto in edilizia e terziario; i cinesi nell’abbigliamento e ristorazione, settore quest’ultimo dove operano molti marocchini, oltre che nei phone center e nella vendita di alimentari; i rumeni nell’abbigliamento, commercio alimentare e somministrazione.
Imprenditoria straniera in crescita anche a livello provinciale, come ha detto il presidente della Camera di Commercio, Piero Martinotti. Le 4200 aziende “straniere” iscritte rappresentano il 9 per cento del totale, anche in questi primi sei mesi dell’anno si sono avute nuove iscrizioni e nei prossimi anni è previsto un incremento del 30-35 per cento.
Fonte: Il Secolo XIX.
giovedì 16 luglio 2009
Stranieri e lavoro, impennata storica
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
14:14
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