Brindisi – Carcere a vita. E’ stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario Pietro Guarino, 62 anni, il clochard che uccise con una coltellata al cuore un giovane senzatetto rumeno e tentò di togliere la vita anche a un brindisino, Mario Tasco, il 23 giugno dello scorso anno. Futili i motivi: i tre dividevano una “stanza” del vecchio stabile del dopolavoro ferroviario. Guarino era certo che i compagni di vagabondaggio gli rubassero i soldi. Diede in escandescenza: ammazzò Iulian Displas. Ferì Tasco che si è costituito parte civile nel processo, assistito dall’avvocato Giuseppe Lanzalone. Per Guarino che aveva già subito una condanna a 16 anni per aver ammazzato la moglie, non c’è stato granché da fare. Il difensore, Antonio Sanasi, ha scelto il rito abbreviato condizionato all’esecuzione di una perizia psichiatrica. L’unica speranza era quella, che l’uomo venisse riconosciuto dal consulente “incapace di intendere e volere”. Per lo psichiatra, invece, Guarino era ed è perfettamente lucido.
Un po’ provato dalla quantità di alcol buttato giù quotidianamente ma in grado di ragionare, di distinguere il bene dal male. Con l’abbreviato l’imputato si era assicurato lo sconto di un terzo della pena: non è servito a un bel nulla. Il gup, Valerio Fracassi, ha accolto le richieste del pm Cristina Fasano, che ha condotto le indagini sulla drammatica esecuzione di quel sabato sera. Fine pena mai. Guarino si trovava e resterà in cella. Iulian, il povero ragazzo rumeno contro cui il 62enne inveì senza alcuna pietà, morì sul colpo. Fu disposta ed eseguita l’autopsia: Antonio Carusi, il medico legale, confermò che la causa del decesso era riconducibile alla lama che era penetrata a fondo, nel cuore.
Fonte: Senza Colonne
martedì 23 febbraio 2010
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