La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

mercoledì 17 settembre 2008

A Bruxelles il primo 'Summit europeo sui rom', giornata nera per il governo italiano


Roma 16 settembre 2008

Forti critiche all'Italia in materia di sicurezza e immigrazioneIl primo 'Summit europeo sui rom' si è trasformato in una giornata nera per il governo italiano a Bruxelles, con due dei punti più importanti delle sue decisioni in materia di sicurezza e immigrazione messe in discussione o criticate aspramente.

Al 'Summit rom' il sottosegretario al Lavoro, Eugenia Roccella, è stata contestata con fischi e un plateale abbandono della sala da parte di molti partecipanti alla conferenza, mentre a poche centinaia di metri, nella sede dell'Europarlamento, la commissione Libertà civili prendeva atto della bocciatura, da parte del proprio Servizio giuridico, del decreto italiano di luglio sulla sicurezza, a causa delle disposizioni che considerano lo 'status' di immigrato clandestino come un'aggravante per chi commette un reato.

Il finanziere filantropo George Soros, presidente della 'Open Society', e diversi interventi dei rappresentanti rom nella conferenza di oggi, hanno criticato le misure sul censimento dei campi nomadi italiani, denunciando una "schedatura etnica" che in realtà il governo italiano non ha portato avanti, come all'inizio sembrava volesse fare.

Nel frattempo infatti, sono intervenuti i 'caveat' del Parlamento europeo e soprattutto le "istruzioni chiare" impartite dalla Commissione europea, che il governo italiano ha seguito alla lettera, guadagnandosi così l'approvazione del commissario alla Giustizia, Jacques Barrot. Lo stesso Barrot, oggi, ha ribadito il suo via libera al censimento nomadi, bocciando con nettezza l'intervento di Soros ("o ignora i fatti, oppure dimostra di essere in malafede")e ripercorrendo brevemente, nel suo intervento alla conferenza, tutte le tappe della vicenda, cominciata con le ordinanze del governo sull'emergenza nomadi a fine maggio.

"Abbiamo immediatamente detto al governo italiano - ha sottolineato il commissario - che in ogni caso non avremmo accettato la raccolta delle impronte digitali sui minori senza che vi fosse un intervento del giudice per motivi legittimi. Abbiamo anche espresso la nostra opposizione a qualunque schedatura su base etnica o di appartenenza religiosa. Io personalmente sono stato molto rigoroso e il governo italiano - ha riferito Barrot - ha risposto riconoscendo che, in effetti, c'erano una serie di testi che non erano del tutto opportuni, ma che era pronto a seguire le istruzioni chiare giunte da Bruxelles". Alla fine, ha concluso il commissario, "per quanto riguarda il censimento, noi abbiamo verificato che i testi normativi erano adeguati" e che "non potevano essere oggetto di contestazioni da parte nostra", anche se "bisogna ora vedere come queste misure verranno applicate".

In serata, l'ambasciatore Nelli Feroci, rappresentante permanente d'Italia presso l'Ue, ha inviato una lettera di protesta al Commissario agli Affari sociali, Wladimir Spidla, esprimendo il rincrescimento del governo per la contestazione che non ha consentito al sottosegretario Roccella di parlare in un clima sereno; un episodio tanto più deplorevole, ha rimarcato l'ambasciatore, se si considera che il suo intervento era centrato sulle politiche d'inclusione delle comunità rom in Italia.

Nel frattempo, però, da un'altra istituzione Ue è arrivato un nuovo siluro per le politiche del governo in fatto di sicurezza. Il servizio giuridico del Parlamento europeo ha giudicato infatti non conformi al diritto comunitario il decreto legge, entrato in vigore a fine luglio, che ha modificato l'art.61 del codice penale italiano, aggiungendo la residenza illegale tra le aggravanti generiche in caso di reato, senza alcuna distinzione tra cittadini stranieri di altri Stati membri dell'Ue o extracomunitari.

Sulla stessa questione, sempre in serata, parlando alla Radio svizzera il commissario Barrot ha affermato: "Sembra che i testi prevedano che essere un immigrato irregolare possa costituire una circostanza aggravante nei delitti. Questo - ha concluso - non è affatto conforme al diritto europeo".

E infine, proprio sulla base del parere del servizio giuridico del Parlamento europeo, l'eurodeputata liberaldemocratica rumena Adina Valean ha intimato alla Commissione Ue "di deferire immediatamente l'Italia alla Corte di Giustizia europea per violazione della normativa comunitaria in materia di discriminazione tra i cittadini comunitari". L'Italia, insomma, promossa da Barrot sul censimento nomadi grazie alle modifiche introdotte seguendo le "istruzioni" di Bruxelles, rischia ora di vedersi intimare dallo stesso Barrot di cancellare l'aggravante di reato per i clandestini, o di doverla difendere di fronte alla Corte europea di Giustizia.
Fonte: RAI NEWS 24.

Nessun commento:

Posta un commento