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mercoledì 10 settembre 2008

Immigrazione, il governo modificherà tre decreti per ottenere il via libera della Ue

BRUXELLES (9 settembre) - L'Italia è disposta a introdurre le modifiche necessarie per ottenere il via libera di Bruxelles ai tre decreti legislativi sull'immigrazione, al centro del confronto in atto con la Commissione europea. I tre decreti sono stati approvati dal Consiglio dei ministri lo scorso 1 agosto. La disponibilità a fare le necessarie correzioni è stata espressa in occasione dell'incontro tecnico che si è tenuto a Bruxelles tra funzionari italiani e comunitari. La riunione ha consentito di individuare gli elementi su cui la Commissione Ue vuole chiarimenti, e quindi rappresenta un «passo in avanti» verso una positiva chiusura dell'analisi in corso. Tra le modifiche necessarie, secondo quanto emerso dall'incontro, l'eliminazione dell'automaticità per le espulsioni dei cittadini Ue che non si siano registrati entro tre mesi e dei limiti minimi di reddito richiesti per poter prendere la residenza in un Paese diverso da quello di origine. Due disposizioni, si osserva a Bruxelles, che se introdotte sarebbero in contrasto con quanto previsto dalla direttiva sulla libera circolazione delle persone all'interno dell'Ue. I tre decreti, approvati in una seduta del consiglio dei ministri e non ancora entrati in vigore, sono stati trasmessi a Bruxelles nei primi giorni di agosto per una verifica preventiva della loro congruità con il diritto Ue. Il primo è una modifica al Dlg 6 febbraio 2007, n. 30, recante attuazione della direttiva 2004/38/Ce sul diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente negli Stati Membri. Il secondo con modifiche al Dlg 8 gennaio 2007 n.5 in attuazione della direttiva 2003/86/Ce sul diritto al ricongiungimento familiare; il terzo con modifiche e integrazioni al Dlg del 28 gennaio 2008 n.25, in attuazione della direttiva 2005/85/Ce sulle norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato.
I provvedimenti approvati dal Cdm lo scorso 1 agosto

Fonte: Il Messaggero.

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