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giovedì 29 gennaio 2009

Alemanno: "Punire i colpevoli, ma non colpevolizzare i romeni"


Reazioni soddisfatte dopo il fermo del gruppo dei presunti stupratori di Guidonia
Gasparri: "La magistratura non metta ostacoli". Zingaretti: "L'emergenza resta"
di Gianni Alemanno

ROMA - Soddisfazione per gli arresti. Pugno duro con i colpevoli, ma nessuna caccia al romeno. La notizia dell'arresto del gruppo dei presunti stupratori di Guidonia, viene accolta con soddisfazione dal sindaco di Roma Gianni Alemanno. Lui, finito sotto accusa per la questione sicurezza nella Capitale, parla "di un successo del grande sforzo messo in atto dalle forze dell'ordine" e di un fatto importante che deve indicare "la strada per garantire la certezza della pena". Ma, davanti alle aggressioni razziste ai danni di alcuni immigrati, il sindaco di Roma invita a non fare di tutt'erba un fascio: "Non commettiamo l'errore di generalizzare e pensare che tutti i romeni commettono questi reati. Le colpe e gli errori di un singolo non vanno generalizzati su interi popoli e intere comunita'. Farlo sarebbe un errore culturale'. Sono in molti gli esponenti politici, di maggioranza e opposizione, che plaudono al lavoro delle forze dell'ordine. "Questi arresti restituiscono fiducia in un momento difficile per la sicurezza nella Capitale e nella sua area metropolitana" dice il presidente della Provincia Piero Marrazzo. "Non spegniamo i riflettori sull'emergenza violenza e degrado solo perché hanno catturato i colpevoli" dice il presidente della Provincia Nicola Zingaretti. "La celerità con cui gli autori dello stupro di Guidonia sono stati assicurati alla giustizia è l'ennesima dimostrazione del valore delle nostre forze dell' ordine" afferma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. Ma c'è anche chi sposta l'attenzione sul ruolo della magistratura. "Bisogna fare giustizia, accertare la verita' e punire con pene esemplari gli autori di un crimine cosi' brutale - dichiara il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri - Ci auguriamo he questa volta la magistratura non ostacoli il lavoro delle forze dell'ordine". Duro anche il giudizio di Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato: "Non si sogni qualche magistrato di concedere gli arresti domiciliari, sconti di pena o quant'altro. Decisioni del genere sarebbero inaccettabili".
(27 gennaio 2009)
Fonte: La Repubblica

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