Gassmann il romeno colpisce al cuore

Al Parenti Debutta a Milano «Roman e il suo cucciolo»
Prossimamente «Ne faremo un film nella periferia di Latina, senza abbellimenti folk» «Un testo duro per riflettere sul nostro adattamento alla società multiculturale»

Con lo slang degli immigrati rumeni, impugnando una vicenda familiare di tragica attualità sul contesto del degrado delle periferie urbane rom, Alessandro Gassman torna a Milano, felice di debuttare per la prima volta al Franco Parenti, dall' 8 novembre con «Roman e il suo cucciolo» di Reinaldo Povod, violenta, necessaria, bella commedia portata al successo a New York da De Niro. «Che fu accusato di coprire con la sua bravura il testo», racconta l' attore. «Noi abbiamo la fortuna di non avere un mattatore, facciamo uno spettacolo corale, dove ho più occhio per la regìa e l' insieme. E pensiamo che Milano abbia un bacino di interesse culturale perfetto per questa operazione». Da due anni Gassman gira l' Italia con questo spettacolo di raro professionismo su un testo che non fa sconti, duro anche nello scontro morale e verbale: «Sulla riduzione di Edoardo Erba abbiamo lavorato al linguaggio con gli attori, si parla un italo romeno con tipici errori di pronuncia». Roman arriva già onusto di 200 repliche e due premi Ubu di cui uno a Giovanni Anzaldo, torinese oggi coatto borgataro. «In origine si trattava di immigrati cubani, noi abbiamo fatto una trascrizione che va al cuore del racconto, considerando che oggi la situazione della gente rom da noi è più degradata che negli anni 80 e il drammatico spaccio della droga si è riversato sulla coca e sostanze sintetiche. Ma tra conflitti pubblici e privati, ecco che resiste la fede nella Madonna Nera». Gassman ama la «famiglia» dei suoi strepitosi compagni (Manrico Giammarota, Sergio Meogrossi, Anzaldo, un summit di raro stile stanislavskijano), mai farà un monologo per paura della solitudine. Cosa arriva in sala? «Piace il lato melodrammatico, familiare, la gente si coinvolge e si commuove nel mix tra dramma e tragedia che tutti abbiamo imparato con la commedia italiana, ma quello cui miriamo è un pensiero sull' adattamento degli italiani alla nuova società multiculturale che oggi conta da noi 1.400.000 rumeni e il cui senso è siglato alla fine dal cartellone di Amnesty International, nostro sponsor». Il 5 marzo l' attore inizia a girare in digitale, sceneggiato da Vittorio Moroni, il film «Roman» nella periferia di Latina, «senza abbellimenti folk, cercando e rischiando un rapporto stretto con gli abitanti, magari pure con la scorta ma scritturando gente del luogo, tra baracche che non hanno più nulla della poetica malinconia di Pasolini e ampliando l' azione da 7 a 34 personaggi. Usciamo allo scoperto entrando nella tana del lupo e cercando di sembrare ancora più veri e disgustosi». E prossimamente? «L' idea è portare in scena il "Cuculo", devo solo trovare Jack Nicholson».

Da martedì Cone e quando «Roman e il suo cucciolo», dall' 8 al 27 novembre al Teatro Franco Parenti (via Pier Lombardo 14, per informazioni su orari e prezzi, tel. 02.59.99.52.06 Premio Ubu La commedia di Reinardo Povod è stata portata al successo a New York da Robert De Niro. Alessandro Gassmann firma la regia e la interpreta nell' adattamento di Edoardo Erba, premiato con l' Ubu nel 2010
Porro Maurizio
(4 novembre 2011)

Fonte: Corriere della Sera