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domenica 20 novembre 2011

Investito e ucciso da auto. «Tomba in Romania per mio fratello Ioan»

BARLETTA - «Mio fratello è morto e nessuno potrà restituirlo. Chiediamo che il suo corpo possa essere sepolto in Romania seguendo il rito della nostra religione ortodossa. Spero che qualcuno possa aiutarci».

Cristina Banescu, 34 anni romena, è una donna distrutta. Piange e stringe nervosamente il fazzoletto tra le mani quando parla del fratello, il 36enne Ioan Chirica, anche lui romeno senza fissa dimora, vittima la notte dello scorso 9 novembre di un maledetto incidente stradale. Lui fu investito da un’auto mentre era in compagnia di un connazionale (il 44enne Ehm Grigore) rimasto invece ferito. Entrambi, pare, ritornavano a piedi da una festa e stavano attraversando la strada (sulla Litoranea di ponente, all’altezza del lido «Pascià«) proprio mentre sopraggiungeva un’auto «Suzuki». L’impatto, forse anche a causa della velocità sostenuta dell’autovettura, fu inevitabile. Ad avere la peggio fu il giovane pedone che, a causa delle gravi traumi riportati, morì la mattina successiva nell’ospedale «Mons.Dimiccoli» di Barletta. Secondo i primi rilievi compiuti dai carabinieri, i due romeni erano ubriachi.

«Non mi pare che lo stato di ubriachezza, peraltro soltanto presunta delle vittime, possa considerarsi più rimproverabile o anche soltanto pari alla gravità della condotta omicidiaria dell’automobilista - commenta l’avv. Olga Mascolo, difensore di Gregore Heim -. Tanto meno scusabile ove rapportata alle condizioni del tratto stradale dove si è verificata la tragedia che, al contrario, esigevano ed esigono maggiore prudenza e attenzione nella guida». «Il mio assistito - continua l’avv. Mascolo - ha riportato lesioni personali gravi con effetti invalidanti e permanenti. E’ in stato di shock e necessita di cure e assistenza».

Ad informare Cristina Baescu della morte dl fratello è stato un amico. «Sono senza lavoro e quella notte sostituivo un’amica come badande presso una persona anziana. Mio fratello era l’unico punto di riferimento qui in Italia. Sono rimasta sola e adesso che faccio?». In attesa che i rilievi dei carabinieri e tutti gli accertamenti siano espletati (compresa anche l’autopsia alla quale sarà sottoposto nelle prossime il giovane pedone investito), la sorella si è attivata per poter assicurare al fratello una degna sepoltura secondo il rito ortodosso. «È inutile che il corpo di Ioan rimanga qui. I miei genitori si trovano in Romania (abitano Jud Valcea, a 700 chilometri da Bucarest) e vogliono che il corpo sia seppellito lì».

Per trasferire la salma dello sfortunato giovane, però, occorrono circa cinque mila euro, somma che nè Cristina e nè i suoi genitori dispongono. «Purtroppo la prassi vuole - spiega l’avv. Giacomo Di Paola, difensore di fiducia della parte offesa - che la compagnia assicurativa intanto liquidi tutti i danni cagionati dal suo assicurato solo quanto l’iter burocratici e giudiziario sia completato. Nel frattempo il corpo del giovane dovrebbe essere seppellito a spese del Comune di Barletta nel locale cimitero». A meno che qualcuno intervenga e, mostrando grande spirito filantropico, garantisca la l’anticipo delle spese necessarie per il trasferimento della salma e per il suo seppellimento in Romania.

«Sono disperata, non so cosa fare. Mio fratello rischia di rimanere sempre qui e nessuno più potrà piangere sulla sua tomba. Aiutatemi».
di Gianpaolo Balsamo
14 Novembre 2011

Fonte:Gazzetta del Mezzogiorno

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