Al Quirinale l'incontro con la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia
Il Capo dello Stato:«Così si acquisiscono anche nuove energie»
MILANO- Dal confronto politico all'immigrazione. Giorgio Napolitano al Quirinale torna a parlare della situazione italiana. Ma allarga anche alle altre problematiche. Per il Capo dello Stato ora c'è «la possibilità di fare in Parlamento quello che non si è potuto fare negli anni passati». Certo, il mare è ancora «un po' mosso ma credo ci siano maggiori possibilità di dialogo e confronto fra gli schieramenti». Certo che «avremo le condizioni per una maggiore obiettività e costruttività»
L'IMMIGRAZIONE- Ed è proprio sulla scia del dialogo che Napolitano coglie l'occasione di parlare anche di diritti degli immigrati durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche in Italia. Riprende il discorso fatto solo una settimana fa quando al Colle ha ricevuto una rappresentanza dei "nuovi cittadini italiani". «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». Napolitano ha auspicato che tale iniziativa dovrebbe rientrare nella consapevolezza della necessità di «acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata». E la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione sociale segnala «la possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano».
LE REAZIONI- «Le parole di Napolitano spronino il Parlamento a riprendere l'esame delle proposte di legge sui nuovi italiani. Non è un tema che può essere rinviato alla prossima legislatura», afferma Flavia Perina, deputata di Futuro e Libertà. Di tuttaltro avviso Mario Borghezio, eurodeputato della Lega: «Il presidente della Repubblica non deve permettersi di imporre, contro la nostra tradizione giuridica millenaria, lo ius soli sul ius sanguinis, stravolgendo così il nostro diritto». Gli fa eco il collega Matteo Salvini: «Le priorità per gli italiani e per i padani in particolare (che è una follia negare che esistono!) non sono nè i soldi per Roma Capitale nè regalare la cittadinanza agli stranieri o ai figli degli stranieri. Napolitano sta proprio esagerando»
23 novembre 2011
Fonte: Corriere della Sera
Citeste si:
Napolitano: Copiii de imigranti nascuti in Italia ar trebui sa primeasca automat cetatenia
sabato 26 novembre 2011
Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»
Pubblicato da
Anonimo
alle
11:30
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