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lunedì 25 maggio 2009

Ciclista travolto e ucciso. L'auto non dà soccorso


TRAGEDIA A CALDOGNO. L'incidente all'una lungo la provinciale 349. L'allarme è scattato solo al mattino quando un autista di pullman ha visto il cadavere sull'erba
Un romeno di 52 anni investito nella notte dalla Golf di un giovane di Costabissara che va a costituirsi solo dopo dodici ore
24/05/2009

La vittima: Pavel Marin, romeno di 52 anni, risiedeva a CostabissaraUn urto nel buio della notte. Mortale. L'auto si sposta improvvisamente a destra, si avvicina troppo al ciglio della strada e travolge la bicicletta. Entrambi i mezzi finiscono fuori strada. Il ciclista, un romeno di 52 anni, giace riverso sull'erba del campo, una manciata di metri dal ciglio della carreggiata. L'automobilista non presta soccorso. Si comporta come se il ciclista non ci fosse o non lo avesse proprio visto. Si fa aiutare da alcuni amici per fare uscire l'auto dal campo, si rimette in strada e se ne vanno tutti.
È da poco passata l'una di notte. Sul prato, lungo la statale del Costo, a Caldogno, resta il corpo dello sfortunato ciclista. Forse muore subito, forse cede dopo minuti di agonia. Resta il buio. E il silenzio.
L'automobilista, Matteo Rizzi, 27 anni, di Costabissara, si costituisce dodici ore dopo alla caserma dei carabinieri di Malo, dopo aver visto - dice - il servizio sull'incidente nel notiziario di Tva Vicenza. È denunciato per omicidio colposo ed omissione di soccorso.
LA SCOPERTA. Il cadavere viene trovato soltanto alla mattina, poco dopo le 7, quando l'autista di un pullman Ftv in transito lungo la provinciale 349, dall'alto del suo posto di guida, scorge la bici e la sagoma di un uomo in mezzo all'erba. Scatta l'allarme al 118, ma le sirene gracchiano inutilmente fino a Caldogno. Affondato nell'erba, all'altezza del civico 154, giace il cadavere di Pavel Marin, 52 anni, romeno residente a Costabissara, in via Pasubio 153. Accanto a lui la bici incurvata.
LA DINAMICA. Arrivano anche i carabinieri di Dueville, quelli del nucleo investigativo e il comandante della compagnia di Thiene, Piscitello. Ascoltano le testimonianze dei residenti, cercano di ricostruire l'episodio. Il ciclista stava pedalando verso Costabissara quando un'auto, si scoprirà una Golf blu, è sopraggiunta nella stessa direzione e lo ha mandato fuori strada. Anche l'auto è finita nel campo. Nel buio della notte, pare che nessuno abbia visto nulla. Ma alcuni residenti hanno udito rumori e si sono affacciati alle finestre, sentendo voci provenire dal campo. «Dai, urta», era l'incitamento che si davano voci vicentine «e giovanili», per spingere l'auto verso la strada. Operazione riuscita dopo alcuni minuti.
LA CONFESSIONE. Al mattino, i carabinieri hanno trovato un fanalino della Golf e avviato la caccia all'automobilista. Hanno lanciato un appello in tv affinché si costituisse. Cosa che egli ha fatto nel primo pomeriggio. Rizzi, residente a Costabissara in piazza Vittorio Veneto, ha giurato di non essersi accorto di aver travolto il ciclista e di essersi costituito dopo aver visto il telegiornale locale. Ha spiegato che viaggiava da solo e che è uscito di strada per una distrazione. Poi ha chiamato gli amici per farsi aiutare. È stato denunciato a piede libero e sarà sottoposto ad esami tossicologici.
Il pm Claudia Dal Martello ha disposto l'autopsia sulla salma di Marin per capire se sia morto sul colpo.
Marco Scorzato

Fonte: Il Giornale di Vicenza.

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