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lunedì 25 maggio 2009

Discriminazione a scuola

GENOVA- La brutta storia di discriminazione fu denunciata da un’insegnante che ora, a seguito di ripetuti boicottaggi, ha ritrattato quasi tutto. I genitori della romena discriminata: “ Cane non mangia cane”.

“Dite alla vostra compagna romena che se non mi porta il permesso di soggiorno domani, le mando i carabinieri a casa”: così parlò la dirigente scolastica Rosanna Cipollina: non è punibile.

La soluzione della vicenda se l’aspettavano un po’ tutti a Sampierdarena, il popoloso quartiere del primo ponente che una volta era conosciuto come il cuore industriale di Genova. Qui la Dirigente scolastica degli istituti professionali e tecnici Casaregis, Galilei ed Einaudi nello scorso mese di Febbraio, proprio quando la Lega Nord presentava al Parlamento la norma, contenuta nel decreto sulla sicurezza, sui presidi- spia mostrò la sua faccia feroce nei confronti di un’alunna romena allora ancora diciassettenne, Più realista del re la Dirigente, al secolo Rosanna Cipollina, approfittando dell’assenza di questa sua studentessa fece un giorno irruzione nella classe da lei frequentata e, dopo averla invano chiamata ( era assente per malattia), si appellò ai suoi compagni e con fare sprezzante disse:”…riferite alla rumena ( specificatamente con la u) che se entro domani non mi porta in segreteria il permesso di soggiorno le manderò i carabinieri a casa”. Poi, fingendo di non riuscire a pronunciarne il nome, lo scrisse alla lavagna ordinando di lasciarlo bene in vista per alcuni giorni, a mo’ di lista di proscrizione. In seguito, a causa di un suo personale senso di “ par condicio” la preside irruppe in altre classi e scrisse sulla lavagna i nomi di altri alunni, questa volta extra- comunitari, minacciandoli, in caso di loro presenza irregolare sul territorio italiano, di segnalazione all’ufficio stranieri della Questura. Alla prima scena di ordinaria discriminazione, forse qualcuno al governo potrebbe definirla una lezione di educazione civica, assistette un’insegnante applicata alla classe della romena che denunciò il caso presso i suoi colleghi. Tutti decisero di prendere carta e penna e di inviare una lettera di protesta, segnalando l’accaduto, al Provveditore agli Studi di Genova, la dottoressa Sara Pagano. I firmatari furono immediatamente emarginati nell’ambito dei consigli dei docenti dei tre istituti ed, anzi, all’insegnante che per prima denunciò l’episodio discriminatorio fu arbitrariamente impedito dalla dirigente di seguire i propri alunni in gita, cosa che faceva abitualmente da anni. In questi giorni la massima autorità scolastica genovese, la dottoressa Pagano, ha inviato nei tre istituti di Sampierdarena un ispezione ma già ha messo le mani avanti affermando che “ nessuna irregolarità può essere addebitata alla dirigente Cipollina, anche perché la legge prevede la possibilità di erogare sanzioni disciplinari solamente agli insegnanti ma mai ai dirigenti scolastici”. Questi sono, insomma dei piccoli ducetti irresponsabili di fronte alle leggi disciplinari. Il Partito Democratico immediatamente intervenuto al fianco dei diritti degli studenti stranieri per mano delle onorevoli Pinotti e Rossa, figlia di quel Guido Rossa operaio trucidato dalle Br durante i tristi “ anni di piombo”, ha presentato in Parlamento un’interrogazione al ministro Gelmini. La famiglia della ragazza romena, esposta per prima al pubblico ludibrio, è scoraggiata e basita. Esprime tutto il suo scetticismo circa l’ispezione in corso per volontà del funzionario Pagano affermando che tanto non sortirà a nulla perché “ ancora una volta gli italiani sfogheranno il loro disprezzo ed odio verso di noi: cane non mangia cane”. Chiedono però l’immediato intervento dell’ambasciata romena presso il governo italiano. A proposito è assolutamente necessario aggiungere ancora un particolare: la ragazza romena non aveva il permesso di soggiorno non perché clandestina ma per il semplice motivo che è cittadina dell’Unione europea ( il permesso di soggiorno viene rilasciato solamente agli extra- comunitari). Ieri, infine, si è avuta notizia che all’istituto professionale Da Vinci di Padova un altro preside ha adottato la medesima iniziativa. Ormai pare che i presidi d’Italia abbiano intenzione di sposare la linea- dura, anticipando le norme del pacchetto- sicurezza.
Sergio Bagnoli

1 commento:

Anonimo ha detto...

ho leto il tuo cometo ma gli devi capire perche tanti di loro anche se hanno i studi universitari sono anche igniorantinon solo rasisti paste fericit nicu din napoli

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