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mercoledì 20 maggio 2009

Ramona Badescu lavora al gemellaggio fra Napoli e Costanza


La showgirl romena nominata da alemanno «ambasciatrice« dei suoi connazionali
Ramona Badescu: processate i rom che delinquono e rimandateli in Romania
L’attrice lavora al gemellaggio fra Napoli e Costanza: «Il nostro popolo infangato da pochi»

Ramona Badescu

NAPOLI - «Non si può sempre generalizza­re, bisogna capire che una comunità di un milione e 400 mila rumeni che vivono in Ita­lia non può essere continuamente infangata da qualche singolo delinquente». A parlare è Ramona Badescu, la più nota dei rumeni che vivono in Italia, attrice e showgirl, ma soprattutto operatrice sociale, riconosciu­ta a Roma con un ruolo assegnatole dal Comune: «Sono la delegata del sin­daco Alemanno per i rapporti con la popolazione rumena». Ramona è a Napoli per portare avan­ti un suo progetto, partito qualche me­se fa con una collaborazione musicale con Gigi Finizio e proseguito poi con l’aiuto di un’associazione femminile cittadi­na, la «Tutti per», e della Regione. Il proget­to è quello di gemellare Napoli con una città rumena, Costanza. «E’ proprio in questa occasione che mi so­no resa conto di quanto siano radicati i luo­ghi comuni, proprio come quelli dei rumeni in Italia. Quando ho proposto Napoli alle istituzioni rumene, mi hanno detto subito: non è che ora ci arriva la spazzatura in casa? Ecco, una città con tanta arte e musicalità, tradizione, amicizia e buona tavola, ricorda­ta solo per un problema passeggero... Come quegli italiani che venivano definiti mafiosi per colpa di pochi delinquenti. Di fronte alla mafia tutti dimenticavano che l’Italia è stato ed è uno splendido paese di cultura».

La Ba­descu punta molto sul concetto di cultura. «Bisogna insegnare agli italiani la cultura ru­mena - dice - e ai rumeni quella italiana. Mi domando? E se iniziassimo a distribuire a chi entra in Italia la Costituzione, tradotta, in modo che da far capire a tutti quali siano i diritti, ma soprattutto i doveri, in questa terra?». Sui delinquenti che hanno ucciso due volte a Posillipo Ramona è intransigen­te, non lesinando, commenti sulla lentezza e sulla morbidità della giustizia italiana. «Processiamoli subito e velocemente, ma so­prattutto rimandiamoli nel loro paese, an­che perché lì la pena la sconterebbero vera­mente e senza tante possiblità di vedere la tv o di fare acquisti dalla cella. I primi a chie­dere giustizia siamo proprio noi. I tanti ru­meni che lavorano e che si fanno conoscere per i loro meriti, da chi assiste bambini e gli anziani fino a quei cinque fisici nucleari che stanno facendosi onore a L’Aquila».

Vanni Fondi
19 maggio 2009

Fonte: Corriere del Mezzogiorno.

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