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lunedì 25 maggio 2009

TBC. Nessun pericolo per la salute dei sanremesi dopo il caso di un romeno

SANREMO- Il caso era stato denunciato dal giornalista locale Alberto Guasco che aveva lanciato l’allarme sanitario su un diffuso quotidiano on- line della Riviera

Nessun pericolo per la salute dei sanremesi dopo il caso di un romeno, già ricoverato presso il locale ospedale perché affetto da TBC

All’inizio di questa settimana, su un quotidiano on- line molto seguito nella Riviera dei Fiori, il giornalista Alberto Guasco aveva lanciato l’allarme sanitario per la città di Sanremo dopo che la locale Polizia municipale aveva ritrovato febbricitante in un precario ricovero, nei pressi di un frequentato supermercato alla periferia occidentale della città, un uomo di cittadinanza romena che poche settimane prima era stato dimesso dal reparto malattie infettive dell’Ospedale Borea di Sanremo dopo essere stato curato per una tubercolosi. Come mai, si chiedeva il giornalista, il romeno è stato dimesso senza che l’Asl chiedesse al Sindaco, o meglio al Commissario prefettizio considerato che il Consiglio comunale matuziano è stato sciolto cinque mesi fa, della città dei fiori l’emissione di un trattamento sanitario obbligatorio considerato lo stato di senza fissa dimora del cittadino del paese neo- comunitario? Il giornalista Guasco infatti adombrava un trattamento di favore nei confronti dell’immigrato, cui addirittura era stato permesso di tornare in patria per trascorrere le festività pasquali, a scapito della tutela della salute dei cittadini sanremesi. A stretto giro di web la direzione sanitaria dell’Asl imperiese forniva al medesimo quotidiano una piccata risposta in cui si confutavano gli assunti del cronista Alberto Guasco e si sottolineava come “ ..il paziente in questione è stato opportunamente trattato e curato in ospedale secondo i protocolli internazionali, recepiti dalle autorità sanitarie italiane, prescritti dall’Organizzazione mondiale della sanità, da applicarsi ai malati di Tbc. Per tutto il tempo della degenza è stato seguito inoltre da un mediatore culturale di lingua romena ed è stato dimesso solamente quando i medici del reparto di malattie infettive hanno raggiunto la certezza che il bacillo di Koch, l’agente patogeno della tubercolosi, era stato completamente negativizzato. In nessun momento il romeno dunque ha rappresentato un pericolo per la salute dei sanremesi. Una volta dimesso gli è stata prescritta una visita di controllo sempre presso il nostro reparto considerata la sua condizione di senza fissa dimora. Non potevamo richiedere nei confronti del paziente il Tso in quanto non ne ricorrevano le condizioni: il romeno era guarito tanto che il suo nuovo ricovero in ospedale non è legato alla sua precedente malattia infettiva. I vigili urbani che, scoperto il precario rifugio dell’uomo, hanno richiesto l’intervento del 118 poi sapevano benissimo come operare in questi casi in quanto già istruiti alla bisogna da personale Asl. Infatti si sono comportati in maniera più che professionale”. Questo dunque il deciso comunicato dell’Asl che, se da un lato mira soprattutto a rassicurare i sanremesi circa l’inesistenza di alcun pericolo per la salute pubblica, tende soprattutto ad assolvere da ogni sospetto di leggerezza i sanitari del reparto malattie infettive dell’ospedale di Sanremo, uno dei più celebri reparti di infettivologia di tutta la Liguria, egregiamente diretto dal professor Giuseppe Ferrea, oggi candidato consigliere comunale nella lista del PD, che sostiene l’ex Sindaco Claudio Borea, in vista delle elezioni amministrative del prossimo sei e sette giugno. Al reparto malattie infettive della città dei fiori inoltre si stigmatizza qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica, l’aria pre- elettorale in città si sta facendo pesante, speculando sulle malattie dei cittadini stranieri. “ Da tempo qualcuno a Sanremo va urlando che la numerosa presenza rumena in città causerà prima o poi un’epidemia di Tbc, malattia a parere loro endemica dalle parti di Bucarest. Noi non rileviamo nessun segnale di questo tipo ma anche se fosse ci occupereremmo di salvaguardare la salute di tutti senza operare discriminazioni razziali. Noi ubbidiamo solamente al giuramento di Ippocrate” tagliano corto alcuni medici matuziani.
Sergio Bagnoli

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