La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

sabato 9 maggio 2009

Romania e Europa. Democrazia e Libertà

La Romania, fa parte dell’europa unita da due anni e mezzo una grande tappa raggiunta con grande spirito di sacrificio da parte di tutto il popolo romeno

MILANO, 08/05/2009 (informazione.it - comunicati stampa) Il 9 maggio 1950 Robert Schuman, allora ministro degli Esteri della Francia, di fronte alla stampa convocata presso la sede del suo Ministero, pronunciò il famoso discorso”, che diede origine al processo di integrazione dell’UE.La “dichiarazione Schuman”, preparata assieme a Jean Monnet (allora commissario al “piano francese di modernizzazione”), era già stata comunicata alla Germania, che l’aveva accolta con entusiasmo, e proponeva la creazione di una istituzione europea sopranazionale cui affidare la gestione del carbone e dell’acciaio, materie prime di enorme importanza militare. La proposta di Schuman era altamente rischiosa: significava scommettere sulla pace in un momento in cui l’Europa si sentiva addosso la minaccia di una terza guerra mondiale. Ma il coraggio di rinunciare, anche se parzialmente, alla sovranità nazionale nella gestione di materie prime di importanza strategica per la difesa dei propri cittadini, in una situazione di forte tensione internazionale, permise la nascita dell’Europa, unita per promuovere la pace attraverso la condivisione di interessi concreti.A seguito della dichiarazione Schuman, condivisa in primo luogo da Francia e Germania, alle quali si aggiunsero l’Italia e il “Benelux” (Belgio, Olanda e Lussemburgo), nacquero prima la CECA (Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio) nel 1951, poi la CEE (Comunità Economica Europea) e l’Euratom (Comunità Europea per l’energia atomica) nel 1957: il resto è la storia dell’UE e della sua progressiva integrazione. Oggi dai 6 stati fondatori siamo passati a 27 paesi, molti dei quali per cinquant’anni hanno dovuto vivere sotto una dittatura. Infatti, quest’anno oltre alla giornata dell’europa, dobbiamo ricordare i 20 anni della liberazione dalla dittatura di molte nazione dell’Europa orientale. L’Europa ha garantito e continua a garantire pace , cooperazione e sviluppo e per questo che dobbiamo guardare fiduciosi verso questa nostra comune patria. La Romania , fa parte dell’europa unita da due anni e mezzo una grande tappa raggiunta con grande spirito di sacrificio da parte di tutto il popolo romeno. In meno di venti anni questo paese è passata dalla dittatura alla libertà. Oggi la comunità romena è , come riconosciuto anche dal Ministro degli Interni Italiano lo scorso 15 Maggio del 2008” loro sono una comunità ben integrata” , una comunità quella romena, che in Italia, contribuisce da sola al l'1,2% del Pil italiano lavorando principalmente nell'industria (in edilizia soprattutto), nel terziario (assistenza familiare, alberghi e ristoranti, ecc.) e per il 6,6% in agricoltura. Le donne romene (più di 1 su 4) lavorano nel settore dell'assistenza alle famiglie. Tutti questi dati vengono "dimenticati" e dai media, che non valorizzano queste cifre e il contributo (anche termini preividenziali ) alla crescita dell’italia Ma ormani troviamo tanti romeni in settori di responsabilità come medici e primari di reparto questo dimostra il vero volto di questo popolo che da sempre ha avuto e ha una vocazione europea , cristiana e latina''I rumeni sono cittadini europei - ha ricordato Berlusconi – i problemi dell'immigrazione sono altri, come le persone non qualificate professionalmente che provengono soprattutto dai paesi africani che non riuscendo a inserirsi si danno alla delinquenza, per questo abbiamo chiesto al presidente Sarkozy, una regola europea che esca dalla logica degli accordi bilaterali, come quelli che abbiamo sottoscritto finora, per proteggere insieme le coste e promuovere scuole di formazione professionale nei paesi di provenienza (...) In Italia c'e' piu' di un milione di cittadini romeni che danno un forte contributo al nostro prodotto interno, che sono persone serissime, che si sono inserite benissimo nelle nostre aziende, che hanno aperto loro aziende, noi siamo grati per il grado di civilta' con cui si comportano e per il contributo che danno alla nostra economia e anche in Romania ci sono molte aziende italiane''. Queste parole del presidendente del Consiglio Italiano, o n. Silvio Berlusconi, sono di estrema importanzae fanno capire che il governo italiano comprende appieno l'apporto della comunità romena all'economia italiana. Sono anche che però impegnano tutti, in primo luogo chi come le associazioni romene e italo/romene, da anni si impegnano nel processo di integrazione nella legalità della comunità romena in quella italiana. Le comuni radici europee, cristiane e latine sicuramente contribuiscono a favorire i rapporti tre le due realtà ma è necessario comprndere che senza losforzo di tutti non possiamo gettare le basi per un concreta itegrazione. Le parole del Presidente del Consiglio sono in questo caso, come sempre, un stimolo a proseguire nel comune obbiettivo. Allacomunità romena giustamente viene richiesto - come anche ribadito dal premier Tariceanu - di rispettare le leggi italiane e questo fa parte dell'impegno delle associazioni italo romene a continuare quella "integrazione nella legalità" che già accennavo prima che passa anche attraverso il volontariato

Dott. Marco Baratto
Vice Presidente Associazione "Dacia"

Fonte: Informazione.it

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve, sono molto interessata a questo argomento. sto scrivendo una tesi (di alurea triennale in statistica) sulla comunità romena in italia, in particolare dal punto di vista del loro contributo lavorativo al sistema economico italiano. così mi ha colpito molto leggere che contribuiscono da soli all'1,2% del PIL. Domanda: come posso ottenere informazioni più dettagliate su questo dato? qual è la fonte ufficiale?
Grazie mille di eventuali risposte
Flaminia Pacelli

Catalina Sava ha detto...

L'Istat o il Dossier Caritas Migrantes. Questo dato del Pil è stato varie volte citato da diverse autorità in discorsi ufficiali (quindi si possono cercare i discorsi dei Ministri degli Esteri italiano e romeno e di altre cariche).
Qui trova alcuni dati per contattare l'Associazione Dacia e l'autore dell'articolo: http://blog.libero.it/DACIA/
Per ulteriori richieste mi contatti per email. Grazie

Anonimo ha detto...

Risposta a f.pacelli (anche se dopo quattro anni) I rumeni contribuiranno al PIL, ma soprattutto contrbuiscono al lievitare spaventoso del numero di mascalzoni di cui eravamo già abbondantemente forniti, con l'aggiunta della loro specialità: torturare ed uccidere le persone derubate, con una crudeltà finora molto rara.....tutto questo al PIL.....non essere né cieca né eccessivamente accogliente....quarda in faccia la realtà e svegliati!!! Un italiano con voglia di fuggire...ma dove?

Posta un commento