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mercoledì 10 novembre 2010

Chiedeva la paga, operaio romeno pestato da padre e figlio titolari di cantiere edile

Autor: Rinaldo Frignani
07 novembre 2010

La vittima, con regolare permesso di soggiorno, era «assunto» in nero. Il sindacato Filca Cisl: nei cantieri di Roma 82 morti in 7 anni. E il 33% sono stranieri

ROMA - Tornano a far notizia gli «schiavi» dei cantieri edili romani. Dopo gli arresti tra i caporali che ogni giorno all'alba arruolano la manodopera per costruzioni e ristrutturazioni fra gli immigrati, clandestini e non, che si rompono la schiena per venti euro al giorno, i titolari di un'impresa sono stati denunciati per aver preso a pugni e calci un operaio romeno.

APPARTAMENTO CON CLANDESTINI - E sabato 6 novembre, nel corso di un sopralluogo per un furto perpetrato da ignoti nelle cantine di un condominio, i carabinieri hanno scoperto in zona piazza Bologna due operai clandestini - due giovani albanesi - che lavoravano in nero alla ristrutturazione di un appartamento: Denunciato a piede libero un romano, rappresentante legale di una società edile.

LA PAGA NEGATA - Un altro operaio, un romeno di 30 anni, è stato picchiato dai datori di lavoro perché aveva chiesto di essere pagato. Calci e pugni, al volto, al torace e sulle gambe, in un cantiere edile poco lontano da via Cassia, dove padre e figlio, titolari di una ditta che stava svolgendo lavori di ristrutturazione, hanno aggredito il dipendente. «Lavoravo in nero - ha raccontato la vittima - e non mi pagavano da quattro giorni. Ma quando ho chiesto i soldi, in tutto 240 euro, mi hanno malmenato. A me sarebbe bastato anche un piccolo anticipo...».

SICUREZZA SUL LAVORO - L’episodio ripropone il tema della sicurezza e dell’impiego di lavoratori non regolarizzati nei cantieri romani dove dal 2003, secondo la Filca Cisl, sono morti 82 operai. E sono stati proprio i rappresentanti del sindacato a recarsi nel cantiere per soccorrere l’immigrato, che accompagnato con l’ambulanza al Villa San Pietro, è stato poi dimesso con alcuni giorni di prognosi. Domani però il giovane dovrà recarsi di nuovo in ospedale per essere sottoposto a una risonanza magnetica a un ginocchio. Sull’aggressione indagano i carabinieri, che hanno ricevuto la denuncia dell’operaio, e anche quella dei responsabili del cantiere. Toccherà ora ai militari dell’Arma e ai tecnici dell’Ispettorato del lavoro accertare cosa sia accaduto e per quale motivo il romeno stesse lavorando in nero.

SFRUTTAMENTO E ILLEGALITA' - «Purtroppo di situazioni come queste, di prepotenza, ignoranza e sfruttamento, ne abbiamo già riscontrate molte - spiega Andrea Cuccello, segretario generale della Filca Cisl -. È un momento pesante e difficile, perché notiamo che anche le ditte un tempo virtuose stanno puntando di meno su sicurezza e legalità. E da questo scaturiscono brutti episodi come quello di via Cassia».

BORSA-LAVORO CONTRO I CAPORALI - Il 33% degli operai morti a Roma e provincia negli ultimi sette anni è straniero, mentre nel 40% dei casi gli infortuni sono provocati da cadute dall’alto. «Per questo abbiamo avanzato alcune richieste per rendere i cantieri più sicuri - conclude Cuccello -. Intanto il 29 ottobre scorso è stato firmato l’accordo fra datori di lavoro e sindacati sulla congruità fra incidenza della manodopera e valore dell’opera o dell’appalto. Poi proseguiremo nella discussione per la creazione di una patente a punti - gestita dalla Camera di Commercio - per le imprese e di una "borsa lavoro" - sotto il controllo dei sindacati e di altri enti - per eliminare il mercato delle braccia, all’alba, agli angoli delle strade».

Fonte: Corriere della sera

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